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PROVINCIA E POST-CUSANI
CACCIATI DALLA GIUNTA
Replicano Minchella e Stefanelli

Gerardo Stefanelli

Gerardo Stefanelli

MINCHELLA

Davide Minchella

LATINA – Sono stati rimossi, meglio, cacciati dalla giunta provinciale di Latina, perché troppo poco allineati all’ex Presidente Cusani e ai suoi fedelissimi. Rispondono in una nota (che qui pubblichiamo integralmente) gli ex assessori Gerardo Stefanelli e Davide Minchella che hanno dovuto dire addio rispettivamente agli assessorati all’Ambiente e ai Fondi Europei. La vicenda è strettamente legata alle scelte compiute dall’Udc dopo la sospensione dello stesso Cusani. E ora, la maggioranza  “studia” come sfiduciare l’ultimo rappresentante dei centristi: il Presidente del Consiglio, Michele Forte.

LA NOTA DI MINCHELLA E STEFANELLI – «In riferimento al ritiro delle deleghe da parte del Presidente supplente Salvatore De Monaco comunicatoci ieri e motivato dalla rottura di un rapporto fiduciario, vorremmo brevemente esprimere qualche considerazione senza però alcuna volontà di aprire polemiche su una vicenda che è già chiara agli occhi dell’opinione pubblica.Chiara perchè tale la rende lo stesso De Monaco che in una dichiarazione affidata ad un quotidiano locale, afferma che questo rapporto di fiducia è venuto meno per quanto verificatosi sul caso Stellato, ossia “ da quando non hanno condiviso e votato la decisione di revocare l’incarico al Segretario”

All’origine della questione non c’è quindi una diversa posizione politica legata a un problema dell’amministrazione ma la mancata condivisione di un atto – il licenziamento della Segretaria – sul quale i sottoscritti hanno semplicemente chiesto un approfondimento tecnico procedurale. A nostro avviso tale richiesta di ulteriore riflessione tecnica rientrava nel nostro dovere di servire le Istituzioni rispettando le leggi, le funzioni e le persone che le esercitano. Tra l’altro se il Presidente De Monaco ci avesse riferito della rottura del vincolo fiduciario, non avremmo esitato un istante a rassegnare le dimissioni, nella consapevolezza di non dover accettare alcun compromesso o avallare decisioni oltraggiose e non condivise pur di mantenere la carica ricoperta.

 Avevamo appreso da dichiarazioni autorevoli che c’era la volontà, a seguito della sospensione del Presidente eletto, di portare a termine il programma politico amministrativo di mandato; rileviamo invece che è più importante adottare decisioni drastiche nei confronti di chi non è completamente e supinamente accondiscendente».

 

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