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Contrasto al lavoro nero e sfruttamento dei braccianti agricoli

L'assessore regionale Giancola: "Necessario approvare la proposta di legge di Bonafoni e Valeriani"

Braccianti-agricoliLATINA – Con il progetto “Bella Farnia” la Regione Lazio sta cercando di rispondere alla situazione drammatica emersa dal dossier dell’associazione InMigrazione sullo sfruttamento dei braccianti agricoli dell’Agro Pontino. La consigliera regionale del gruppo Per il Lazio Rosa Giancola ribadisce con forza l’importanza di continuare sulla strada intrapresa dall’assessore all’agricoltura Sonia Ricci, che con il progetto lancia la creazione di un centro polifunzionale, un presidio aggregativo interculturale  che avrà al suo interno servizi per il miglioramento della conoscenza della lingua italiana, per una maggiore consapevolezza dei propri diritti e doveri. Un percorso che apre una riflessione molto importante non solo sui temi di inclusione sociale e uguaglianza ma anche sul lavoro.
“Lavoro e legalità devono diventare sinonimo l’uno dell’altro. È essenziale quindi mettere in campo i mezzi necessari per favorire l’emersione del lavoro nero. Non si può pensare di lasciare i braccianti agricoli piegati sui campi quindici ore al giorno, senza volto, senza nome, senza tutele, per una paga di 3 o 4 euro all’ora – prosegue Giancola – dobbiamo far sì che la proposta di legge n°127 del 27 gennaio 2014 presentata dai consiglieri regionali Marta Bonafoni e Massimiliano Valeriani, sulle norme di contrasto per l’emersione del lavoro non regolare in agricoltura venga al più presto approvata”. Un passo importante che andrebbe a modificare la già esistente Legge regionale 18 del 2007 per il contrasto e l’emersione del lavoro irregolare, a partire dal rispetto dei contratti collettivi, introducendo importanti novità tra cui gli indici di congruità. Parametri che definiscono il rapporto tra l’estensione territoriale dell’impresa – la qualità dei beni e dei servizi offerti dai datori di lavoro – e la quantità delle ore lavorate. Uno strumento utile per mappare il territorio ed anche per indirizzare i controlli.
“La realtà emersa dal dossier dell’associazione InMigrazione ci impone di non guardare dall’altra parte. Il progetto “Bella Farnia” e la proposta di legge n°127 – conclude la Giancola – tracciano le linee guida per l’inclusione sociale e la legalità in un settore economico fondamentale per la nostra provincia, rendendo giustizia anche a tutte le produzioni agricole di qualità, vanto del territorio pontino”.

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