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Ex Scm, vertice in Prefettura con i sindacati

L'ultima spiaggia per 59 lavoratori in mobilità dal 18 ottobre

INCONTRO SCM IN PREFETTURALATINA – La vertenza della ex Scm in Prefettura. Una situazione difficile che riguarda 59 lavoratori per i quali, il prossimo 18 ottobre terminato il periodo di cassa integrazione, passeranno in mobilità e quindi saranno a tutti gli effetti licenziati. Davanti al prefetto D’Acunto, il curatore fallimentare incaricato dal tribunale di Latina di gestire la questione, Macale, ha illustrato i vari aspetti della vicenda, dal momento della dichiarazione di fallimento del 2013 ai setti bandi di affitto presentati, da quella data ad oggi, per cercare un imprenditore affidabile intenzionato a far ripartire il sito. Tentativi andati tutti falliti perché nessuno ha presentato offerte o perchè quelle pervenute non erano rispondenti ai requisiti previsti, e questo nonostante i bandi fossero stati inviati a mezza Italia.

“Abbiamo chiesto l’incontro – spiega Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina –  perchè nonostante i termini di presentazione dei bandi siano ormai definitivamente scaduti, lo stabilimento continua a ricevere visite di imprenditori interessati a prendere visione dell’azienda e dei suoi macchinari. Ci auguriamo, quindi, che la Prefettura diventi l’interlocutore istituzionale al quale le persone interessate al sito possano far riferimento”. Intanto i lavoratori e le lavoratrici della ex SCM, dal maggio 2013 sono in assemblea permanente all’interno del sito, giorno e notte a vigilare affinché nulla accada a quei macchinari che loro sperano di poter far presto ripartire. “L’assemblea permanente è stato il mezzo attraverso il quale, per sedici mesi, siamo riusciti a tener alta l’attenzione sulle loro vicende, considerato come la politica se ne sia occupata poco o nulla, ed altri sindacati si siano ricordati di queste persone solo ogni tanto. La Prefettura si è impegnata a vagliare le eventuali proposte che dovessero nel frattempo pervenire, ed a tenerci informati nel caso ci fossero novità positive. Questa è proprio l’ultima spiaggia per questi lavoratori e le loro famiglie”.

Nell’incontro la Cgil Filctem di Latina, ha manifestato l’esigenza di lavorare ad un “Patto sociale solidale provinciale” con il fine di porre un freno alla de-industrializzazione da tempo in atto nella nostra Provincia. “I numeri dei lavoratori espulsi dai cicli produttivi ha subito una graduale ma inarrestabile impennata tale da divenire potenzialmente un interrogativo per l’ordine pubblico – commentano Walter Cassoni  e Dario D’Arcangelis della CGIL di Latina – E’ il momento di unire gli intenti, mettendo da parte sterili personalismi, per verificare la praticabilità di soluzioni virtuose che ridiano slancio e dignità alla parte onesta ed operosa della nostra comunità. Facciamo appello, di conseguenza, a quella parte imprenditoriale sana che, pur tra mille difficoltà, intenda assumersi precise responsabilità soprattutto etiche e sociali. Troppe volte, infatti, abbiamo dovuto prendere atto di Piani Industriali artificiosi che, tradendo la fiducia e le aspettative del sindacato e dei lavoratori, hanno scaricato costi ed inefficienze sulla “cosa” pubblica”.

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