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Scandalo ex Icos, tutto prescritto

Ultimo atto del processo in Tribunale, le richieste del pm

Il palazzo ex Icos sulla Pontina

Il palazzo ex Icos sulla Pontina

LATINA-Si è concluso da poco il processo per lo scandalo dell’ex Icos, la società fallita nel 1999. I giudici hanno disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti degli imputati accusati di bancarotta fraudolenta. Nel corso della sua requisitoria il pm, contestando alcune aggravanti aveva chiesto cinque anni di reclusione per Salvatore D’Amico, amministratore della società e poi tre anni per tutti gli altri: Antonio Murciano, Carlo Piszezek e per Katia Coloriti. Il collegio difensivo ha contestato le aggravanti e alla fine per tutti è arrivata la prescrizione. L’immobile sulla Pontina è stato al centro di un’inchiesta della Procura, il maggior creditore del fallimento, il Banco di Napoli che aveva finanziato la realizzazione dell’immobile, secondo quanto accertato si era disfatto del credito trasferendolo poi alla Sga nel corso di un’operazione gestita dal Ministero del Tesoro. L’asta fallimentare si era svolta in Tribunale a Latina nel giugno del 2003.

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