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Macabra minaccia per il giudice Aielli, false epigrafi vicino al Tribunale

Messaggi di solidarietà da tutto il mondo politico pontino

Il presidente del Collegio penale, Lucia Aielli (a sinistra)

Il presidente del Collegio penale, Lucia Aielli (a sinistra)

LATINA – Inquietante episodio  questa mattina davanti al Liceo Classico di Latina e nei pressi del Tribunale dove sono state affisse false epigrafi con il nome del giudice del Tribunale di Latina Lucia Aielli. Gli annunci mortuari, prodotti in maniera artigianale   riportano due date che devono ancora venire,  il 25 e il 28 novembre ed erano affissi nei pressi della scuola frequentata dalle figlie del magistrato e in Piazza Buozzi, dove ha sede il palazzo di giustizia.

Dopo la scoperta sul posto è intervenuta la polizia. Le epigrafi sono state rimosse dalla Digos che le ha sequestrate e sono ora in corso le indagini coordinate dal Questore Giuseppe De Matteis. Il magistrato, molto in vista per una serie di processi tra cui quello sulle infiltrazioni mafiose a Fondi, Damasco, si trova al momento fuori città.

A Terracina un episodio analogo si era verificato il 5 novembre. L’epigrafe in quel caso riportava il nome di un noto costruttore terracinese, Simone Di Bono di 34 anni, vivo e vegeto.

SOLIDARIETA’ – “Ho appreso con sconcerto e grande preoccupazione delle minacce ricevute dalla dott.ssa Lucia Aielli e desidero testimoniarle sdegno a nome dell’amministrazione comunale e la mia piena ed incondizionata solidarietà – scrive il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi in una nota – Le modalità stesse attraverso cui le minacce sono state effettuate, rappresentano il vile gesto di chi vede nella magistratura un ostacolo anziché un faro cui costantemente riferirsi. Rinnovo alla dott.ssa Aielli la mia elevatissima stima personale ed istituzionale”.

ZINGARETTI – “Al giudice del Tribunale di Latina, Lucia Aielli va la mia solidarietà e di tutta l’Amministrazione regionale per l’atto intimidatorio di cui è stata oggetto, l’ennesimo vile attacco che testimonia l’importanza dell’impegno di tutti, Forze dell’Ordine, Magistratura e Istituzioni nella lotta contro ogni forma di criminalità”. Così il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in merito all’affissione di epigrafi artigianali in alcune zone della città di Latina con il nome del Giudice Lucia Aielli. “I finti manifesti mortuari sono una macabra provocazione non solo all’indirizzo di un Magistrato impegnato in prima linea contro le infiltrazioni mafiose nel capoluogo pontino ma di tutti coloro che si battono per far accendere i riflettori sulla criminalità organizzata ormai presente nel tessuto economico di questo territorio. Un fenomeno che non può passare inosservato e sul quale – conclude Zingaretti –  continueremo a tenere alta la guardia, anche grazie al lavoro che stiamo portando avanti insieme all’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio”.

FORTE – «I finti manifesti mortuari del giudice Lucia Aielli fatti affiggere in alcune zone del capoluogo pontino rappresentano un gravissimo atto di intimidazione nei confronti di un magistrato che da tempo si sta occupando di importanti processi, alcuni dei quali contro esponenti della criminalità organizzata, e che già in precedenza era stato oggetto di minacce anche all’interno delle aule di Tribunale». Il consigliere regionale del Partito Democratico Enrico Forte esprime solidarietà al giudice del Tribunale di Latina Lucia Aielli e sottolinea come quanto accaduto rappresenti lo specchio del pesante clima nel quale spesso sono costretti a lavorare magistrati e forze dell’ordine a Latina. «Soltanto qualche mese fa – ricorda Forte – avevo sottolineato l’esigenza, non ulteriormente rinviabile, di aprire una vera e propria vertenza legalità per il territorio della provincia di Latina facendo diventare il nostro territorio un “caso nazionale” alla luce di tutte le situazioni che da tempo dimostrano l’insediamento di organizzazioni criminali in molti settori dell’economia. Ero e sono ancora più convinto che sia necessario attivare anche un tavolo a livello regionale che lavori in stretta sinergia con quello già esistenza sullo sviluppo economico e che metta in campo una seria attività di investigazione sui flussi di denaro, primo importante passaggio per fare chiarezza sul consolidamento economico dei gruppi criminali. Le minacce al giudice Lucia Aielli rappresentano un chiaro ed inequivocabile segnale di come si muove la criminalità organizzata nei confronti di chi porta avanti il suo lavoro senza farsi intimidire. Ritengo che sia necessario alzare ulteriormente la guardia e creare un cordone di solidarietà e sicurezza attorno a chi (magistrati e forze dell’ordine) lavora per riportare la legalità in tutti i settori della nostra società. Un dovere questo che deve essere assolto con il massimo rigore anche da rappresentanti politici ed amministratori, chiamati nel loro ruolo di governo – conclude Forte – a verificare tutti i processi amministrativi evitando infiltrazioni e contaminazioni da parte di gruppi economici non trasparenti».

DELLA PENNA – “Sono rammaricata e rattristata dal gesto vile nei confronti della dott.ssa Aielli. Le invio la mia massima solidarietà e l’appoggio dell’Amministrazione Provinciale come quella di tutto il Comune di Cisterna. È deplorevole il modo in cui la dott.ssa Aielli è stata minacciata e da partemia non posso che esserLe vicina come donna e come rappresentante delle istituzioni. La magistratura è il fulcro della legalità e dobbiamo far sì che i cittadini come tale la riconoscano e tutelino”.

LA PENNA – “Esprimo a nome di tutto il Partito Democratico della Provincia di Latina piena ed incondizionata solidarietà ala Giudice Lucia Aielli, vittima di un gravissime e preoccupante atto di intimidazione. Bisogna tenere alta la guardia nei confronti di chi sfida le istituzioni e crede di intimidire un magistrato che si sta occupando di processi legati alla criminalità organizzata del territorio pontino. Il Partito Democratico è impegnato, su tutti i livelli istituzionali, a promuovere politiche per la legalità in un territorio sempre più soggetto a pericolose infiltrazioni di stampa mafiose. Non permetteremo che la sicurezza e il rispetto del principio di legalità venga messi a repentaglio dalle organizzazioni criminali. In questo senso le istituzioni e la politica sono chiamati ad uno sforzo comune di vigilanza e di responsabilità”.

ZACCHEO – Ho appreso con sconcerto del vile atto intimidatorio che stamane ha visto vittima il Giudice Lucia Aielli .Ne ho sempre apprezzato , come uomo delle istituzioni, lo spirito di servizio e l’adesione completa al valore della legalità.
A lei , alla sua famiglia e a tutti gli altri magistrati che , con coraggio e determinazione, lottano contro il crimine organizzato ed il malaffare , va la stima e il saluto deferente dell’intera comunità cittadina .

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