LATINA – “Il regolamento del Ministero di Giustizia che fissa le norme per lo svolgimento delle elezioni forensi in tutta Italia non è affatto stato sospeso. Il Consiglio di Stato in sede cautelare si è limitato a sollecitare il Tar di Roma a pronunciarsi nel merito del ricorso presentato su base nazionale da alcune associazioni forensi e a titolo personale da diversi avvocati tra i quali nessuno iscritto all’ordine di Latina”.
Mette i puntini sulle “i” l’avvocato Gianni Lauretti, neo presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Latina dopo le notizie diffuse dai media sul ricorso presentato dal collega Dino Lucchetti (avversario nella corsa alla Presidenza). “Lucchetti – spiega Lauretti – ha impugnato il risultato delle elezioni di Latina, e non il regolamento ministeriale, inserendo tra i motivi anche quello relativo al DM 170/2014. Inoltre, la pronuncia del Consiglio di Stato quale giudice d’appello sul ricorso nazionale, non sospende quel decreto, ma ferma, semmai prudenzialmente, le procedure per il rinnovo dei Consigli forensi laddove non si sono ancora svolte, come a Milano e Napoli”.
La decisione dell’organo di giustizia amministrativa e l’imminente pronuncia del Tar offre però alla lista guidata da Lucchetti, delle concrete speranze che sia invalidato il risultato delle recenti elezioni a Latina. Il legale è convinto che il regolamento ministeriale violi il principio democratico del pluralismo. Se un terzo dei voti di lista sono andati alla mia lista – si chiede in sostanza Lucchetti – per quale motivo non abbiamo nemmeno un seggio nel nuovo Consiglio?
Dal canto suo Lauretti sottolinea che tutta la vicenda non ferma gli organismi che si sono già rinnovati e che la pronuncia del Tar del Lazio non è affatto scontata, essendosi lo stesso Tribunale Amministrativo già pronunciato (nei limiti della cognizione sommaria cautelare) ritenendo il regolamento elettorale forense del tutto legittimo: “Il rispetto dovuto all’intero Foro e non solo ai tantissimi colleghi che con la loro espressione di voto hanno inequivocabilmente effettuato una indiscussa scelta, impone che – puntualizza il Presidente – il Consiglio dell’ordine non si soffermi in polemiche sterili e fini a se stesse”, ma si occupi, in sostanza, delle questioni vere che riguardano l’amministrazione della giustizia a Latina.
La prossima puntata è con la sentenza del Tar.