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la lettera

Cristian a familiari e amici: “Ho paura, ma non mollo, non fatelo nemmeno voi”

Il ragazzo che colpì il padre per proteggere la mamma è in carcere per omicidio dopo la pronuncia della Cassazione

cLATINA – “Affronterò questo dannato giorno a testa alta”. Poche ore prima di essere arrestato dalla polizia nella sede della  Facoltà di Ingegneria di Latina dove aveva appena sostenuto un esame, Cristian Canò, ha scritto ai suoi familiari. Il ragazzo  condannato in via definitiva per l’omicidio del padre avvenuto al Lido di Latina nel 2012   era stato informato dal suo avvocato, Angelo Palmieri, che una volta divenuta definitiva la sentenza con  la pronuncia della Cassazione, sarebbe scattato l’arresto. Era l’ipotesi più probabile. Così è stato e da ieri  Cristian si trova nel carcere di Latina.

“Signori arriva il momento nella vita di decidere se devi resistere o scappare. Io ho deciso di resistere –  scrive nel suo messaggio  – Nonostante tutto ho avuto tante soddisfazioni , anche grazie alla mia famiglia, parenti, professori, mi sono diplomato , mi sono divertito e mi sono innamorato anche più di una volta. Non so come andrà a finire per me e non mi vergogno di dire che ho paura, ma quello che so è che non mollo perché chi molla è un codardo. Perciò non fatelo nemmeno voi, trovate sempre un motivo”.

Cristian che abbraccia virtualmente tutti coloro che gli hanno regalato “anche solo un messaggio, un pensiero e il loro tempo, per essermi venuti a trovare anche solo 5 minuti”, negli anni di detenzione domiciliare riserva il finale alla mamma per dirle “Ti amo”.  

La legge in casi come il suo prevede la detenzione in carcere. Ha scontato quattro anni ai domiciliari, ne ha davanti ancora 3 e sei mesi, ma una volta che il residuo di pena  sarà di tre anni potrà andare in affidamento ai servizi sociali.

Non è un omicida qualunque, Cristian. “E’ un bravo ragazzo che da giovanissimo ha assistito inerme alla violenza del padre”, assicura chi lo conosce.

Confidiamo nel fatto  che in carcere venga preservato da altre drammatiche esperienze.

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