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il video del progetto degli under 40

Gli architetti di Latina Capra e Castaldo ripensano l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

I due professionisti pontini premiati alla Biennale di Venezia

LATINA – Hanno ripensato gli oltre 6.500 mq che compongono le due ali della prestigiosa sede parigina di fine Settecento che ospita l’Istituto italiano di Cultura e il loro progetto è piaciuto alla giuria di massimi esperti del settore vincendo il concorso nazionale “Le Ali ritrovate de l’Hôtel de Galliffet”.  Parliamo del lavoro dello studio stARTT fondato dagli architetti di Latina Simone Capra e Claudio Castaldo, per l’ampliamento e la valorizzazione della sede dell’Istituto italiano di cultura a Parigi.

Ieri gli architetti pontini, Capra e Castaldo, con i colleghi di Startt Francesco Colangeli e Dario Scaravelli (tutti  laureati tra il 2004 e il 2010) sono stati premiati  a La Biennale di Venezia nell’ambito delle manifestazioni previste per la Biennale Architettura 2016. Una bella soddisfazione per i pontini che a Latina hanno riprogettato e ristrutturato la sala conferenze del Comune di Latina.

Un “omaggio al modello della città italiana ed europea, organizzata intorno ai suoi spazi pubblici quali luoghi di condivisione e produzione dei saperi”: è la sintesi della proposta di progettazione elaborata da stARTT con il progetto dal titolo “La cité des cultures d’Italie”: “Un grande spazio pubblico su due livelli, uno coperto e uno scoperto, che mette in relazione le nuove ali e l’antico edificio. Il nuovo spazio centrale diventa il vero cuore della cittadella della cultura italiana, per accogliere festival, mostre ed eventi della vasta e mutevole gamma di scopi e attività dell’IIC di Parigi”, spiegano Simone Capra, Claudio Castaldo, Francesco Colangeli e Dario Scaravelli, le “menti” che si celano dietro lo studio stARTT.

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Dotato di un grande spazio aperto e superfici vegetali (quali contributi al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale previsti nel programma comunale “Paris vert”), l’idea di stARTT si fonda sulla realizzazione di un grande spazio di relazione che tiene insieme l’architettura storica e quella contemporanea.

“La vittoria di questo concorso ci onora per diversi aspetti – fanno sapere dallo studio stARTT – In primo luogo per il profilo di alta qualità dell’iniziativa che ha visto il coinvolgimento di critici e storici dell’architettura di prestigio internazionale nelle fasi di selezione e giuria. Pensiamo inoltre che il percorso con il quale sia stato costruito il confronto tra i vari studi, terminato con un catalogo e una mostra, rappresenti un segnale importante che l’Istituto italiano di cultura di Parigi lancia nella prospettiva di una cura e di una promozione sempre maggiore della nuova scena dell’architettura Italiana. Per raccogliere anche in parte questa sfida, dal canto nostro, abbiamo scelto di puntare da subito su un programma edilizio innovativo, capace di presentare al mondo – di cui Parigi è a tutti gli effetti una delle grandi capitali – la ricchezza della cultura, delle arti e delle arti applicate del nostro paese. Sarebbe fantastico – concludono – se il percorso di questo progetto potesse continuare, e che con il sostegno delle varie istituzioni coinvolte, Ministero in primis, sia possibile costruire l’iter amministrativo fino alla sua realizzazione”.

Il concorso Le Ali ritrovate è inserito nel programma di promozione dell’architettura italiana under 40 promosso dalla direttrice dell’Istituto Marina Valensise, che ha presentato il progetto alla Biennale di  Venezia. Sarà esposto nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura a Parigi fino al 30 dicembre.

 

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