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il ricordo

Il Giardino dei Finzi-Contini è quello di Ninfa, la rivelazione di Paola Bassani figlia dello scrittore

Nel famoso Giardino la commemorazione nei 100 anni dalla nascita del letterato che contribuì anche a fondare Italia Nostra

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NINFA – Il Giardino dei Finzi-Contini è quello di Ninfa. E’ la rivelazione fatta questa mattina dalla figlia dello scrittore Giorgio Bassani intervenuta nella sala del Municipio del giardino più bello del mondo, per una commemorazione del padre a 100 anni dalla nascita. L’ evento promosso dalla Fondazione Roffredo Caetani ( che proseguirà nel pomeriggio nella sede della Fondazione Camillo Caetani in Via delle Botteghe Oscure a Roma) è stato inserito nel programma nazionale delle celebrazioni per ricordare il grande letterato, paladino del paesaggio.

Paola Bassani ha spiegato che il padre era affascinato dal Giardino di Ninfa e dalla famiglia Caetani alla quale riconosceva una delicatezza e una gentilezza fuori dal comune. “E’ chiaro che Ninfa è stata la fonte di ispirazione di quell’opera – ha esordito  –  Quando mio padre venne qui per la prima volta aveva trent’anni e la principessa Lelia si fidò di lui e lo scelse come collaboratore. Il mondo a Ninfa era incantato. Lui amava, e anche tutti noi bambini, ammiravamo la bellezza dei modi di questa famiglia, tanto che nei Finzi-Contini mio padre descrive lo studio del professor Ermanno che è in realtà lo studio di Lelia Caetani”. A Ninfa nacque anche la passione per il patrimonio culturale e la valorizzazione del paesaggio che lo spinse a diventare tra i fondatori di Italia Nostra. Ascolta Paola Bassani

Un rapporto speciale, forte e profondo, quello con la bellezza del paesaggio e i beni culturali che caratterizzò tutta la vita dello scrittore, che è stato presidente di Italia Nostra: “Bassani è stato un visionario precursore della necessità di valorizzare il paesaggio già negli anni Cinquanta. Ha enunciato concetti che solo oggi appartengono al patrimonio comune, coinvolgendo per primo le scuole quando la scuola ancora non veniva coinvolta minimamente in questi processi. Era convinto che fossero i giovani a dover prendere il testimone”, ha sottolineato Maria Rosaria Iacono, vicepresidente di Italia Nostra.

Un amore che lo spinse a tornare a Ninfa anche in età avanzata quando la salute già non lo assisteva più, per ritrovare la pace e la sensibilità che aveva assaporato negli anni migliori,  come ha ricordato il direttore del Giardino Lauro Marchetti che lo accompagnò nell’ultima visita. Ascolta

“Ninfa è uno dei posti più sublimi della mia vita, questa bellezza ha aiutato la nostra famiglia tutta la vita”, ha concluso Paola Bassani.

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