LATINA – All’Hotel Europa di Latina la presentazione ufficiale della candidatura alla Regione Lazio di Matilde Celentano, consigliera comunale di Latina di Fratelli d’Italia e di Andrea Marchiella.
Matilde Celentano, medico chirurgo specializzato in medicina fisica e riabilitativa e Dirigente medico della Asl di Latina, da anni si occupa del settore socio sanitario, sull’intero territorio provinciale. Disability Manager, Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche, defibrillatori tra le mozioni presentate al consiglio comunale di Latina, ed è proprio sulla sanità che è stato incentrato il suo intervento e soprattutto sulla situazione drammatica del pronto soccorso del Santa Maria Goretti che è ormai al collasso. Matilde Celentano ha sottolineato che l’80% del budget della Regione Lazio è destinato proprio alla sanità e che non è accettabile che tra punti di primo intervento chiusi e posti letti dimezzati Latina e la sua provincia non riescano a fornire un’assistenza dignitosa ai propri cittadini che, soprattutto nei casi più urgenti e gravi, devono essere trasferiti a Roma.
Anche Marchiella si è espresso sul Goretti in tilt: “Gli interminabili tempi d’attesa sono la nota più dolente di una struttura a dir poco sovraffollata. Servono però delle proposte concrete e fattibili, che portino a quelle soluzioni che l’attuale gestione non è riuscita ad individuare”. Per il consigliere comunale nel capoluogo candidato al consiglio regionale nella lista di Fratelli d’Italia: “Il dato di fatto è che sono stati tagliati i posti letto ma non sono state create delle alternative. Il Goretti dovrebbe essere un Dea di secondo livello a tutti gli effetti, ma per ottenere una riduzione degli accessi andrebbe supportato dalle strutture sanitarie presenti sul territorio. E’ proprio questo il passaggio che non si è riusciti a cogliere negli ultimi anni, a differenza di quanto hanno fatto alcune Regioni virtuose: i codici bianchi e verdi e i pazienti con patologie croniche rappresentano l’80% dell’utenza e andrebbero gestiti dai medici di base, dall’assistenza domiciliare, dalle Case della Salute. La nostra idea di riorganizzazione parte allora da una piena sinergia tra i vari operatori e tra le svariate entità territoriali: riattiviamo gli ambulatori in provincia e nei piccoli centri, e allo stesso tempo consegniamo ai medici un nuovo ruolo, con la preziosa funzione di filtrare e indirizzare i singoli casi”.
