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l'indagine

Falsa formazione 4.0, sequestro per 600mila euro. Interdetta impresa edile di Formia

Denunciati il titolare e 8 professionisti accusati di aver predisposto la falsa documentazione

FORMIA – Falsi crediti d’imposta con i fondi del Pnrr per oltre 600mila euro che hanno consentito di azzerare in maniera fraudolenta tutte le pendenze fiscali e tributarie di un’impresa edile di Formia. Con questa accusa i Finanzieri del Comando provinciale di Latina, al termine di una complessa attività investigativa  coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato esecuzione,  all’applicazione della misura interdittiva di esercitare attività imprenditoriali e professionali nei confronti del titolare dell’impresa  pontina e sequestrato disponibilità finanziarie riconducili alla società, per un ammontare pari a € 610.000,00.

“L’indagine, condotta dalla Fiamme Gialle del Gruppo di Formia, ha preso le mosse da una mirata analisi di rischio svolta sulle imprese beneficiarie dell’incentivo “Formazione 4.0” erogato con i Fondi PNRR, e ha consentito di ipotizzare la commissione di un complesso meccanismo di frode basato sulla creazione ad hoc di crediti d’imposta inesistenti e la successiva compensazione illecita di tali bonus in sede di versamento delle imposte dovute, con un ingente danno alle casse erariali”, spiegano in una nota dal Comando provinciale di Latina.

In particolare, l’impresa destinataria del provvedimento ha azzerato quasi del tutto il proprio debito tributario e contributivo, ricorrendo per gli anni 2019, 2020, 2021 e 2022 all’istituto della compensazione, previsto dall’art. 17 del D.Lgs. n. 241/1997, di crediti d’imposta ritenuti inesistenti, sia relativi ai bonus per le attività di ricerca e sviluppo, che per la formazione del personale dipendente prevista dal “Piano Nazionale Industria 4.0”.
Dagli approfondimenti svolti dagli investigatori sarebbe infatti emerso che i diversi dipendenti della società non hanno mai effettuato alcuna attività formativa, non risultando realmente effettuati i corsi posti alla base della richiesta di compensazione di crediti d’imposta. Le indagini svolte dai Finanzieri hanno altresì rivelato la mancata esecuzione delle attività di ricerca e sviluppo, presupposto per beneficiare dei crediti d’imposta di cui alla legge n. 190 del 2014.
L’ammontare dei crediti d’imposta del tutto inesistenti, compensati in sede versamento tramite il modello F24, è risultato essere pari a € 550.687,00, condotta per la quale è stato ipotizzato il reato di cui all’art. 10-quater, comma 2, D.Lgs. n. 74/2000 “Indebita compensazione”.
LE INDAGINI  – Le indagini, con l’audizione di testimoni, perquisizioni personali, locali e telematiche e riscontri sul territorio, hanno consentito di raccogliere elementi utili ad ipotizzare che era tutto falso  e che anzi l’impresa formiana aveva costituito documentazione falsa con lo scopo di creare un “set informativo utile ad ostacolare eventuali attività di accertamento da parte del Fisco”.
Un lavoro per il quale la società ha utilizzato numerose figure professionali, tra revisori legali, ingegneri e società di consulenza, in tutto otto persone  che sono accusate di aver agito in concorso con il titolare dell’impresa. Trovate anche fatture ritenute relative ad operazioni oggettivamente inesistenti utilizzate per evadere le imposte sui redditi e l’IVA per un ammontare pari a €
58.301,00.

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