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ALTRA BOMBA SULL'URBANISTICA A LATINA

Illegittima la variante di Borgo Piave: sequestrato il cantiere Malvaso

Eseguito dal Nipaf il decreto del gip su richiesta della Procura. 14 indagati per abuso d'ufficio, falso e abuso edilizio

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LATINA – Un’altra bomba sull’urbanistica a Latina. Il Nipaf della Forestale ha sequestrato su decreto del gip del Tribunale, seguìto alla richiesta del pm Gregorio Capasso, il cantiere di Borgo Piave dove sta sorgendo un palazzo realizzato dalla Piave Costruzioni (ditta che fa capo al consigliere comunale Vincenzo Malvaso). Una vicenda da tempo al centro delle cronache e di un’inchiesta della Procura di Latina che ha indagato 14 persone tra politici e amministratori, a vario titolo accusati di abuso d’ufficio, falso ideologico e abuso edilizio. Il sequestro riguarda il complesso di quattro piani più il seminterrato, in tutto 23 appartamenti e locali commerciali,  per un  valore stimato di 10 milioni di euro. Il giudice Mara Mattioli ha ritenuto sussistenti “le criticità non solo sui titoli edificatori ma più in generale sulle procedure amministrative che hanno portato all’approvazione della variante di Borgo Piave, anch’essa ritenuta illegittima”.

“In particolare  – come si legge in una nota del Corpo forestale  – la variante al PPE (che ha permesso al lotto di proprietà della Piave Costruzioni Srl di aumentare esponenzialmente la capacità edificatoria), veniva approvata dalla Giunta Comunale di Latina sul presupposto, non ritenuto fondato, che le modifiche apportate a tale piano particolareggiato esecutivo fossero conformi al piano regolatore generale (PRG), escludendo, in tal modo, il Consiglio Comunale (organo a cui sono attribuite le competenze per le variazioni urbanistiche), laddove le stesse, in realtà, incidevano in maniera rilevante sulla strumentazione generale (PRG).

Nello specifico la variante al PPE, approvata con Delibera G.M. n°359/12 e successiva Delibera G.M. n°03/2013, non è stata ritenuta conforme alle previsioni di PRG che prevedevano, nell’area in esame, una fascia di rispetto di mt. 30 che andava ad interessare buona parte del lotto di proprietà della Piave Costruzioni Srl.. La cancellazione della fascia di rispetto prevista dal PRG determinava una variante al medesimo piano e quindi, ritenuto di competenza del Consiglio Comunale e successivamente della Regione Lazio.
Infine, la variante prevedeva la modifica della tipologia degli edifici da BC/2 (Bassa Continua/2, h max 10,50 numero piani 2 + piano terreno) a tipologia AC3 (Alta Continua h max 13,75 numero piani 3 + piano terreno), con conseguente significativo incremento della volumetria (da mc. 2.900 previsti dall’originario PPE ad una volumetria complessiva pari a 9.762 mc)”.

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