LATINA – “Occorre che il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, si faccia garante sollecitando l’approvazione, prima della pausa estiva, del cosiddetto Piano casa contenuto nelle proposte di legge n. 75 e 76 ancora ferme al Consiglio Regionale dopo che, più volte, è stata registrata la mancanza del numero legale che ha portato a continue sospensioni delle sedute”. Così il presidente di Coldiretti Latina , Carlo Crocetti, che ricorda come la sede regionale, tramite il presidente David Granieri ed il direttore Aldo Mattia, da oltre un anno è impegnata in un continuo confronto con la Regione su temi che direttamente ed indirettamente tutelano la competitività ed il rilancio delle imprese agricole del Lazio.
E’ il caso della proposta di legge regionale n.75, discussa in commissione urbanistica dove è contenuta nello specifico la modifica all’articolo 57 della legge regionale 38/99 con la quale si introduce l’utilizzo del PUA (Piano Unico Aziendale) per consentire agli imprenditori agricoli di poter demolire, ricostruire, accorpare, delocalizzare e rifunzionalizzare senza cambio di destinazione d’uso il tessuto edilizio esistente nel fondo agricolo. Al tempo stesso si introduce la possibilità di esercitare nel fondo agricolo le attività connesse con l’agricoltura, dando fiato allo sviluppo dell’impresa agricola multifunzionale. E’ importante che questa modifica dell’articolo 57, richiesta da Coldiretti e votata dalla commissione urbanistica, venga approvata rapidamente dal Consiglio Regionale.
La questione da sottoporre con forza al Consiglio – spiega Saverio Vola – e non ancora affrontata e’ l’introduzione permanente del PUA come strumento di intervento nelle aree agricole inserite nei Parchi e nelle Riserve regionali che inglobano la gran parte del territorio agricolo. Infatti, oggi la legge regionale 29/97 prevede la possibilità di utilizzare il PUA quando il Parco si trova in regime di salvaguardia e invece nega questa possibilità quando viene approvato il piano di assetto del Parco. Coldiretti Lazio chiede che questa assurda limitazione venga superata modificando gli articoli 26 e 31 della legge regionale 29/97. Da oltre 2000 anni agli agricoltori è affidata la manutenzione e conservazione ambientale e del territorio. “I Parchi Agricoli, da anni messi al centro del dibattito e utilizzati solo come strumenti elettorali- ha detto Granieri- oggi sono vicini alla loro realizzazione finalmente permettendo la sopravvivenza delle imprese agricole che vi operano”. Infatti, ogni impresa agricola che vuole sopravvivere deve pensare di continuare ad investire per mantenere e migliorare la propria azienda, ma ciò va fatto con serenità, senza la paura di essere vessati a prescindere pur di mantenere uno status di potere inviolabile.
“L’utilizzo del PUA ci sembra una soluzione ottimale, sia per l’efficacia dello strumento che per la sua esclusività (utilizzabile solo da IAP Imprenditori Agricoli Professionali). Con ciò sopperiremo alle esigenze di migliaia di imprese che sole, perché non hanno il coraggio di abbandonare la terra dei loro padri, sono costrette a subire oneri e vincoli ambientali che insieme ai danni da fauna selvatica impediscono loro di poter continuare la propria attività senza perdere competitività” cosi conclude il direttore Viola.