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Sapa: la Regione Lazio tenta la mediazione “ma le distanze sono incolmabili”

La Fiom-Cgil proclama per lunedì 28 luglio uno sciopero di 2 ore in tutto il gruppo Sapa

Regione-LazioFOSSANOVA – La distanza tra le parti è  incolmabile. E’ l’amara considerazione della Regione Lazio – in una nota – all’indomani dalla firma sul mancato accordo tra la multinazionale norvegese e i lavoratori della Sapa.

La Regione ha invitato la società a valutare la possibilità di applicare, di fronte alla drammatica decisione di cessare ogni attività produttiva, ammortizzatori sociali e anche tutte le possibili iniziative di politica attiva finalizzate all’obiettivo di favorire la ricollocazione dei lavoratori (sia esterna che, eventualmente, all’interno di altri siti industriali della stessa società) sia la possibilità di cedere a terzi imprenditori, anche parzialmente, il sito industriale – continua la nota – per favorire una reindustrializzazione in un territorio, quello pontino, già colpito duramente da altre crisi aziendali.

“L’azienda – si legge nel documento  – ha proposto, in sede di vertenza, una Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione di attività; di ricercare potenziali acquirenti di un ramo d’azienda anche attraverso la consulenza di un advisor specializzato; di trasferire alcuni lavoratori presso altri siti industriali della società e la mobilità volontaria, corrispondendo ai lavoratori che la avessero scelta un incentivo all’esodo pari a 15mila euro (quelli con meno di 40 anni di età), 17mila euro (tra i 40 e i 50) e 19mila euro (oltre i 50 anni). I sindacati hanno contestato la scelta aziendale di cessare le attività produttive sul sito di Fossanova, anche a fronte di una mancata discussione sullo stato di crisi in cui versava e non hanno ritenuto sufficienti – conclude la nota – le proposte dell’azienda circa la propria irrevocabile decisione di concedere una Cassa Integrazione Straordinaria per cessazione di attività e non per crisi aziendale.  Nonostante il mancato accordo, la Regione, di intesa con le altre istituzioni coinvolte, assicura il massimo sforzo nella ricerca di una soluzione che eviti una drammatica situazione di emergenza occupazionale in un territorio già duramente colpito da un profondo processo di deindustrializzazione”.

Una situazione delicata che colpisce non solo il territorio pontino ma l’intero Gruppo che fa capo alla multinazionale. “Apprezziamo il gesto coerente con gli impegni assunti da parte dei sindaci, che  sono “entrati” nello stabilimento di Fossanova – spiegano i rappresentanti sindacali della Fiom –  allo stesso tempo dobbiamo tornare a sollecitare il Governo a convocare urgentemente un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con la multinazionale per valutare le strategie del Gruppo. Una lotta che non riguarda soltanto il futuro e il destino dei lavoratori dello stabilimento di Fossanova, ma le prospettive ed il destino di tutto il Gruppo, per questo come Fiom-Cgil abbiamo deciso di proclamare per lunedì 28 luglio uno sciopero di 2 ore in tutto il gruppo Sapa. Ogni stabilimento e territorio di riferimento deciderà le forme e i luoghi in cui segnare e dimostrare l’insostenibilità di affrontare la ristrutturazione del Gruppo attraverso lacessazione di attività di interi stabilimenti senza nemmeno ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti come i contratti di solidarietà e la cassa integrazione”.

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