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“Non più schiavi, ma fratelli”: il vescovo Crociata contro lo sfruttamento sul lavoro

L'omelia nella celebrazione in Cattedrale per il 1 gennaio 2015

crociataLATINA – “Non più schiavi, ma fratelli”. Si rifà al discorso del papa, il vescovo di Latina nel corso dell’omelia per la celebrazione in Cattedrale nel primo giorno dell’anno in occasione della Giornata mondiale della Pace, parla delle nuove schiavitù. Rivolgendosi ai sindaci e agli amministratori presenti Monsignor Mariano Crociata richiama le forme più eclatanti e diffuse di schiavitù “solo formalmente abolita”. E tra i suoi «molteplici volti», cita quello del lavoro, un ambito vastissimo nel quale uomini e donne, grandi e piccoli, vengono asserviti a condizioni di dipendenza e di sfruttamento di ogni genere; e poi la galassia dei migranti, le persone costrette a prostituirsi, le donne forzate a sposarsi o vendute per farlo; e pure tutte quelle persone, soprattutto giovani e bambini, ridotte a materiale per il traffico di organi, o «arruolati come soldati, per l’accattonaggio, […] la produzione o vendita di stupefacenti.

Crociata conclude ricordando che “la fraternità è la condizione vera di una autentica pace; la sua negazione conduce inesorabilmente a veder asservito l’essere umano a cose e persone che ne distruggono la dignità e alla fine la stessa vita”. L’esortazione è a far sì “che la pace nasca nei nostri cuori e nelle nostre relazioni, con l’impegno a contrastare in tutti i modi ciò che tende a rendere l’uomo schiavo del peccato, del male o dei suoi simili. Allora si potrà dire anche di noi: non più schiavi, ma fratelli”.

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