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giudiziaria

L’avvocato Piccolino ucciso per una causa vinta

Il presunto omicida è un imprenditore di 56 anni di Cellole. Nel contenzioso aveva perso una grotta a Ventotene

LATINA – Gli uomini della Squadra Mobile di Latina coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia hanno arrestato il presunto autore dell’omicidio dell’avvocato Mario Piccolino.  Si tratta di Michele Rossi, un piccolo imprenditore originario di Cellole di 56 anni, incensurato. L’uomo era sotto osservazione da tempo, secondo le prime indiscrezioni che trapelano dalla Questura, il movente di stampo camorristico sembra ormai tramontato, confermata invece la pista privata legata ad una causa in Tribunale. Mario Piccolino, avvocato e blogger di Formia di 71 anni, è stato ucciso lo scorso 29 maggio nel suo studio legale di via Conca a Formia da un colpo di pistola alla testa.

LE INDAGINI. Lo avrebbe ucciso per una vecchia storia relativa ad una grotta di tufo a Ventotene, una storia che era finita anche in Tribunale. E’ questo il movente che potrebbe aver spinto, secondo gli investigatori, il 56enne incensurato a uccidere il pomeriggio dello scorso 29 marzo in via Conca a Formia l’avvocato e blogger Mario Piccolino. Gli agenti della Squadra Mobile di Latina hanno bloccato il presunto autore della fredda esecuzione che aveva indotto anche lo stesso Comune di Formia ad ipotizzare la mano della criminalità organizzata e della camorra nella brutale esecuzione. L’omicidio è avvenuto nello studio legale della vittima, il killer si è presentato a volto scoperto spacciandosi per un cliente e poi ha sparato un colpo di pistola calibro 5 sul volto dell’avvocato ed è andato via a piedi. Grazie anche ad alcune telecamere della zona gli investigatori sono riusciti ad isolare una pista che ha portato all’individuazione del presunto responsabile. Le ulteriori acquisizioni di immagini da altri sistemi di videosorveglianza installati nel parcheggio vicino allo studio dell’avvocato e lungo il percorso Formia-Minturno, hanno consentito di pedinare elettronicamente l’uomo indicato genericamente da un testimone (presente all’interno dello studio al momento dell’omicidio che ha successivamente riconosciuto Rossi) che è stato notato salire a bordo di un pick up. Le indagini hanno poi consentito di rilevare un collegamento tra il sospettato e la vittima. Da uno studio dei fascicoli conservati nello studio di Piccolino, infatti, è emerso che quest’ultimo aveva avuto un acceso contenzioso con Michele Rossi, avendo rappresentato un privato in una procedura civilistica relativa a una causa per il possesso di una grotta scavata nel tufo, in realtà un’abitazione, a Ventotene. La vicenda civile si era conclusa nel 2003 con sentenza della Cassazione che reintegrava gli assistiti dell’avvocato Piccolino nel possesso della grotta. Una causa caratterizzata da una situazione di pesante attrito culminata in una denuncia penale. Una vicenda, hanno spiegato gli inquirenti, ripresa dall’avvocato anche sul suo blog Free Village, con un un pungente articolo che richiamava l’esito dell’intera vicenda processuale.

IL SINDACO DI FORMIA. “Il Questore di Latina mi ha informato che il presunto assassino di Mario Piccolino è stato catturato. Voglio in primo luogo ringraziare la sua persona, tutte le forze di Polizia che hanno contribuito all’operazione e i magistrati che hanno lavorato all’indagine. Si tratta di un atto di violenza criminale inaudita e la mia comunità è certamente più tranquilla nel sapere che il responsabile è stato individuato”. Con queste parole il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo commenta l’arresto. “Questo episodio – dice – ha comunque acceso in modo evidente le luci su una situazione cittadina preoccupante per quanto riguarda le infiltrazioni criminali, non solo quella comune a cui il fatto è riferito ma anche quella organizzata, la cui presenza stabile nella città di Formia è un dato ormai innegabile. Chiedo alla magistratura e alle forze dell’ordine di continuare nel loro lavoro sapendo che questa città può recuperare la sua definitiva tranquillità quando questo cancro sarà definitivamente estirpato. Ciascuno, cominciando dal sottoscritto, dovrà fare il proprio dovere fino in fondo per restituire un futuro sereno a tutti noi che qui viviamo e intendiamo continuare a farlo”.

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