ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

Blitz all'alba della polizia

Omicidio Piccolino, confessa Michele Rossi. Caccia alla calibro 22 che ha sparato

Domani l'interrogatorio nel carcere di Cassino dove l'arrestato si trova in isolamento

[flagallery gid=385]

FORMIA – Manca solo l’arma del delitto. Dopo la piena confessione di Michele Rossi l’imprenditore residente nel sud pontino arrestato con l’accusa di aver ucciso a sangue freddo l’avvocato Mario Piccolino, gli investigatori della squadra Mobile di Latina hanno trovato e sequestrato in casa dell’uomo quattro fucili regolarmente detenuti. Nessuna traccia invece della calibro 22 che ha ucciso il legale di Formia. L’omicida l’avrebbe buttata in un fiume.

L’uomo, apparso molto provato ha raccontato alla presenza del pm di Cassino di aver agito perché Piccolino lo aveva “rovinato”. Secondo gli investigatori Rossi pensava al suicidio. Il legale dell’uomo, Andrea Di Croce ha annunciato che chiederà una perizia psichiatrica per il suo assistito ritenendo che abbia agito in preda ad un raptus. Domattina (venerdì) è previsto l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Cassino dove l’omicida è detenuto in regime di isolamento.

LA CONFESSIONE  – Rossi era crollato alcune ore dopo l’arresto. L’imprenditore originario di Cellole, ma residente a Santi Cosma e Damiano, ha raccontato tutto negli uffici del commissariato di Formia dove dopo l’arresto era stato portato per le formalità di rito. La sua permanenza si era prolungata e subito si era pensato ad una confessione.

Dunque non è stata la camorra a uccidere Mario Piccolino, l’avvocato e blogger antimafia freddato da un killer nel suo studio a Formia alla fine di maggio. Il caso era stato subito affidato all’antimafia, ma gli investigatori della Questura di Latina avevano subito seguito l’altra pista, quella di una vendetta personale.

Il presunto assassino è un imprenditore incensurato, arrestato in un blitz nel pomeriggio di ieri: il movente del delitto sarebbe una causa civile per una grotta trasformata in abitazione sull’isola di Ventotene, vinta da Piccolino per conto dei suoi clienti e persa dall’omicida Michele Rossi, 59 anni, originario di Cellole, vicino Caserta, ma residente a Santi Cosma dove è stato bloccato. A far perdere la testa all’uomo sarebbero state anche le parole scritte dal legale sul suo blog Free village e riferite a quella causa, visto che la vicenda processuale si era chiusa nel 2003. L’articolo con precisi riferimenti a Rossi era apparso 22 settembre scorso.

Gli investigatori cercano ora l’arma del delitto che i primi risultati balistici sembrano confermare sia stata una pistola a tamburo calibro 22. La perquisizione effettuata nella villa di Rossi ha consentito di trovare diverse armi, tra cui 4 fucili, detenuti legalmente.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto