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urbanistica

Controlli impossibili nei locali tecnici, il Comune di Latina si rivolge alla Procura

Il caso riguarda la palazzina del costruttore Riccardo in Via del Lido. Sul Francioni e sui politici duro intervento di Rinascita Civile

palazzina riccardo operai al lavoro nel locale tecnico

foto Radioluna

I locali tecnici all'ultimo piano della palazzina i Via del Lido (foto Bruno Mucci)

I locali tecnici all’ultimo piano della palazzina i Via del Lido: prima e dopo  (foto Bruno Mucci)

LATINA – Anche in pieno agosto l’urbanistica resta in primo piano a Latina. Chiederà infatti l’autorizzazione all’accesso forzoso ai locali tecnici che si trovano all’ultimo piano della palazzina Riccardo di Via del Lido, il Comune di Latina che in questi giorni ha disposto un controllo per verificare che non abbiano nel frattempo cambiato destinazione d’uso, ma che non riesce ad accedere agli appartamenti già venduti dal costruttore. Ieri per la seconda volta è stato impossibile ai vigili urbani e al  tecnico del servizio edilizia privata, farsi aprire la porta. Il proprietario è evidentemente in vacanza.

Ma l’amministrazione comunale guidata dal commissario Giacomo Barbato non intende desistere e anzi ha deciso di dichiarare guerra agli abusi edilizi dopo l’emersione di numerose irregolarità tra cui quella macroscopica dei lavori per la nuova gradinata al Francioni quando lo stadio era già stato sulla carta trasformato in verde pubblico per far tornare gli standard abitativi del nuovo piano del quartiere. E dai fascicoli sono destinate ad emergere nuove grane per i costruttori che da molto tempo a Latina hanno potuto contare su metri quadrati “extra” rispetto a quelli autorizzati dai progetti.

E proprio il Francioni diventa un caso emblematico. Su questo si appunta la riflessione di Damiano Coletta Presidente di Rinascita Civile. Nel blog che trovate su questo sito Lunanotizie.it, Coletta sottolinea: “Tutti facciamo fatica a capire come abbiano potuto portarci alla situazione ingarbugliata in cui ci troviamo. Le stesse persone che hanno governato per anni si sentono ora vittime delle precedenti malamministrazioni e si sforzano di manifestare discontinuità rispetto al passato, cioè rispetto a loro stessi, in un processo di dissociazione che richiederebbe probabilmente approfondimenti clinici, se non fosse basato sulla malafede”.

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