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indagine della digos

Finti poliziotti a Formia, denunciato Ernesto Bardellino e altri tre

Perquisizioni e sequestri all'associazione che voleva "entrare" in Comune

DSC_7049FORMIA – Si autodefinivano operatori di polizia e avevano fondato un’associazione proponendosi all’Amministrazione comunale di Formia per lavori di utilità sociale, di controllo del territorio e di protezione civile. Quattro persone sono state denunciate dalla polizia a Formia per usurpazione di titolo e false attestazioni a pubblico ufficiale. Perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti questa mattina nella sede di quella che era stata chiamata “Associazione nazionale operatori di polizia” dove sono stati trovati giubbotti e tesserini contraffatti e documenti creati ad hoc. Denunciato il presidente della sezione di Formia, Ernesto Bardellino,  già esponente di spicco del clan dei Casalesi. E’ stata proprio la presenza di Bardellino e di altri personaggi noti per precedenti penali a far scattare le indagini della Digos e del commissariato locale.

Le  indagini sono partite da alcuni articoli di giornali e da notizie apprese su siti internet, che riportavano dell’apertura di una sezione di Formia dell’Associazione su iniziativa di Ernesto Bardellino. “La circostanza che un esponente del clan dei Casalesi, fratello del fondatore della nota consorteria criminale campana già sorvegliato speciale ed attualmente indagato per altri reati – spiegano dalla Questura –  fosse Presidente di una sezione cittadina di un’ associazione che nella denominazione conteneva il titolo “operatori di polizia”, ha immediatamente fatto sospettare qualche manovra illegale”.

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Gli investigatori hanno scoperto che oltre a Bardellino facevano parte dell’associazione  altri personaggi con pesanti precedenti penali che avevano al contrario dichiarato di avere fedine penali immacolate per poter svolgere attività pubbliche. Ma non è tutto: l’associazione in virtù del falso titolo di ex operatori di polizia  aveva cercato più volte di accreditarsi presso l’Amministrazione comunale candidandosi a svolgere funzioni di Protezione Civile e di controllo del territorio.
La Questura prende le distanze: “Le parole “operatori di polizia”  – si legge in una nota – contenute nel nome dell’Associazione in argomento nulla hanno a che vedere con la composizione a livello locale e nazionale della predetta organizzazione, che vede la partecipazione di meri volontari che svolgono privatamente i più svariati lavori o sono disoccupati, e dunque non sono appartenenti alle Forze di Polizia e che, tantomeno, la stessa associazione non ha nulla a che vedere con la Polizia di Stato”.

Si spacciavano per operatori di polizia e avevano fondato un’associazione proponendo di prestare la loro opera millantando il titolo. Quattro persone sono state denunciate dalla polizia a Formia. Perquisizioni e sequestri sono stati eseguiti questa mattina nella sede di quella che era stata chiamata “Associazione nazionale operatori di polizia”. Denunciato il presidente della sezione di Formia, Ernesto Bardellino,  già esponente di spicco del clan dei Casalesi.

L’operazione è scattata nelle prime ore della mattina quando gli agenti del commissariato su disposizione della Procura della Repubblica di Cassino (competente per territorio) hanno visitato la sede dell’Associazione ipotizzando i reati di false attestazioni a Pubblico Ufficiale e usurpazione di titolo.

Le  indagini condotte dalla D.I.G.O.S. della Questura di Latina e dal Commissariato di Formia, sono partite da alcuni articoli di giornali e da notizie apprese su siti internet, che riportavano dell’apertura di una sezione di Formia dell’Associazione su iniziativa di Ernesto Bardellino. “La circostanza che un esponente del clan dei Casalesi, fratello del fondatore della nota consorteria criminale campana già sorvegliato speciale ed attualmente indagato per altri reati – spiegano dalla Questura –  fosse Presidente di una sezione cittadina di un’ associazione che nella denominazione conteneva il titolo “operatori di polizia”, ha immediatamente fatto sospettare qualche manovra illegale”.

Gli investigatori hanno scoperto che oltre a Bardellino facevano parte dell’associazione  altri personaggi con pesanti precedenti penali che vevano al contrario dichiarato di avere fedine penali immacolate per poter svolgere attività pubbliche. Ma non è tutto: l’associazione in virtù del falso titolo di ex operatori di polizia  aveva cercato più volte di accreditarsi presso l’Amministrazione comunale candidandosi a svolgere funzioni di Protezione Civile e di controllo del territorio.
La Questura prende le distanze: “Le parole “operatori di polizia”  – si legge in una nota – contenute nel nome dell’Associazione in argomento nulla hanno a che vedere con la composizione a livello locale e nazionale della predetta organizzazione, che vede la partecipazione di meri volontari che svolgono privatamente i più svariati lavori o sono disoccupati, e dunque non sono appartenenti alle Forze di Polizia e che, tantomeno, la stessa associazione non ha nulla a che vedere con la Polizia di Stato”.

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