LATINA – Un cartello sulla rete del campo sportivo di Campo Boario a Latina diffida chiunque dall’utilizzo della struttura gestita fino a ieri da due dei principali arrestati nell’inchiesta Don’t Touch, Gianluca Tuma e Costantino Di Silvio-Cha Cha. Annuncia anche che il bene di proprietà comunale è tornato nelle mani del Comune. Comincia una nuova era? Presto per dirlo, quello che è certo è che non finisce qui.
I commissari prefettizi, Giacomo Barbato e il suo gruppo di lavoro, hanno chiesto agli uffici la ricognizione completa di tutti e 35 gli impianti dell’ente utilizzati da società sportive per capire da quali convenzioni siano regolati e se sia rispettato quanto previsto in esse. In pratica si vuole sapere se vengono pagati regolarmente i canoni d’affitto e le utenze che costano decine di migliaia di euro l’anno.
Una vicenda di cui si era occupato anche il precedente commissario: il prefetto Guido Nardone, dopo la caduta della giunta Zaccheo aveva rivisto il regolamento di gestione, segnalando alo stesso tempo che alcune concessioni già allora erano scadute da molti anni. Con remissione per il Comune e a vantaggio di alcuni privati.
