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Equo compenso, a Latina il Pd spiega la legge approvata dalla Regione

LATINA – Il Partito Democratico ha organizzato a Latina un’iniziativa per presentare la legge sull’equo compenso e la tutela delle libere professioni approvata dalla Regione Lazio. A presentare la legge Eleonora Mattia, Presidente della Commissione Lavoro della Regione Lazio ed autrice delle legge. Sono intervenuti il Presidente della Provincia Carlo Medici , i consiglieri regionali Salvatore La Penna, relatore della legge, ed Enrico Forte. Importanti gli interventi del Presidente dell’Ordine degli Avvocati Giovanni Lauretti e del Presidente dell’Ordine degli Architetti Massimo Rosolini.

La legge proposta da Eleonora Mattia e approvata da tutto il Consiglio Regionale del Lazio “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali” ha come finalità la promozione e la valorizzazione delle attività professionali, attraverso il riconoscimento del diritto all’equo compenso per i professionisti – spiega l segretario del Pd Claudio Moscardelli – Contiene norme di particolare rilevanza soprattutto con riferimento a incarichi o appalti affidati dalle pubbliche amministrazioni. Le prestazioni dei professionisti, infatti, verranno tutelate sulla base di istanze autorizzative presentate per conto di privati cittadini o di imprese alla pubblica amministrazione o rese su incarico affidato dalla stessa.

Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale adotterà atti di indirizzo nei confronti delle strutture competenti regionali, degli enti strumentali e delle società controllate, prevedendo in particolare che:

a)    Negli atti relativi alle procedure di affidamento i compensi professionali siano determinati sulla base dei parametri stabiliti dai decreti ministeriali adottati per le specifiche professionalità e che gli stessi siano utilizzati quale criterio di riferimento per determinare l’importo a base di gara;

b)    Nel caso in cui i compensi professionali non siano individuabili da specifici parametri ovvero se le professioni non siano organizzate in albi o ordini, tali importi devono essere proporzionati alla quantità, alla qualità e al contenuto delle caratteristiche delle prestazioni, tenendo conto, ove possibile, di omologhe attività svolte da altre categorie professionali;

c)    Divieto assoluto di inserimento di clausole vessatorie nella predisposizione dei contratti di incarico professionale.

Infine, entro un anno dall’entrata in vigore della legge e successivamente con cadenza annuale, la Giunta regionale riferirà alle commissioni consiliari competenti in materia di lavoro e di sviluppo economico sullo stato di attuazione e sugli effetti delle disposizioni approvate.

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