LATINA – Non pensiamo che Tiziano Ferro abbia bisogno di noi per una difesa, anche se da queste parti, dove lui ha fatto un po’ di radio da ragazzo, quando era il 111 del suo poetico album, c’è chi ha assistito alla sua iniziale ricerca di se stesso e gli vuole sempre un gran bene.
Ci sembra però un dovere dire da che parte stiamo e unirci al coro di chi è rimasto basito e ha bocciato senza appello i titoli farneticanti usciti sulla scelta della Università Cattolica di chiedere a Tiziano di essere suo testimonial: “Un gay per l’ateneo dei preti” e “Ferro testimonial della Cattolica: non c’è più religione”.
Ci chiediamo: che cosa è che dà tanto fastidio? Che nel suo privato Tiziano abbia un marito invece che una moglie, oppure la sua trasparente, disarmante bellezza, e la lotta quotidiana che conduce sulla sua pelle a nome di tutti? Quanto pesano le parole di quel monologo pronunciato a Sanremo con tanta umana emozione? Evidentemente tanto da meritare offese alla prima occasione.
E allora ripetiamole qui quelle parole liberatorie e semplici: “Maniacalmente innamorato delle persone, tutte. Estremista da sempre dalla parte dei deboli. Dio non commette errori. E non credo abbia iniziato il 21 febbraio 1980. Non sono sbagliato. Nessuno lo è. Non accetto speculazioni sul tema”.
Grazie Tiziano di non aver paura, grazie perché parli a nome di tanti e per aiutare questa società a progredire liberandosi di inutili fardelli che impediscono di mettere a fuoco le questioni vere. Grazie. In questo pezzetto di mondo, noi siamo con te.