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Al Vinitaly Bellone e Cesanese protagonisti con Confagricoltura Latina e Frosinone

Mauro D'Arcangeli: "Presentiamo un importante progetto di valorizzazione di questi due vitigni autoctoni"

LATINA – Il Bellone, vitigno autoctono, rinomato, della provincia di Latina protagonista oggi al Vinitaly di Verona, con il “cugino” Cesanese della provincia di Frosinone grazie a un progetto di Confagricoltura per la valorizzazione del distretto eno-agroalimentare che punta a valorizzare le due produzioni. La prima, il Bellone, occupa oggi oltre 222 ettari in provincia di Latina (la metà dell’intera produzione regionale) impegnando oltre mille unità produttive nelle diverse varietà e denominazioni. L’altra, il Cesanese, nelle diverse varietà e denominazioni, occupa oltre 310 ettari in provincia di Frosinone (la metà dell’intera produzione regionale) con oltre 1200 unità produttive. (fonte Arsial)

“Al centro dell’iniziativa, avviata grazie a un contributo della Camera di commercio di Frosinone e Latina – spiega il direttore di Confagricoltura Latina Mauro D’Arcangeli –  ci sono  due vitigni che hanno fatto la storia della produzione vitivinicola dei due territori e grazie ai quali numerosi produttori portano da sempre, sulle tavole dei consumatori, vini considerati di eccellenza che vantano certificazioni Doc e Docg”. Oggi (11 aprile) alle 15,30 la presentazione del progetto in occasione della più importante fiera di settore nello stand nazionale di Confagricoltura, al quale partecipano oltre al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, i presidenti di Frosinone e Latina Vincenzo Del Greco Spezza e Luigi Niccolini, il direttore di Confagricoltura Latina Mauro D’Arcangeli e Giovanni Pica dell’Arsial-Regione Lazio. L’incontro, dedicato ai vini autoctoni del Lazio, prevede anche una degustazione finale alla quale prenderanno parte numerose aziende delle due province che porteranno le loro testimonianze.

Sono 15 le aziende presenti al Vinitaly con Confagricoltura Latina e Frosinone: Società Agricola La Valle Dell’Usignolo, Azienda Agricola Teresa Marletta, Azienda agricola Luca Sbardella, Azienda Colle Gioia di Antonella Neccia, La Petricia Lazio Wine, Casale della Ioria, Casale del Giglio, Cincinnato, Azienda Agricola Gianpiero Filippi, Marco Carpineti, Donne del Vico, Sant’Eufemia, Villa Gianna, I Pampini, Pietra Pinta.

“Proprio dal Vinitaly – spiega Mauro D’Arcangeli, direttore di Confagricoltura Latina – vogliamo rilanciare la promozione dei due vitigni autoctoni delle province di Latina e Frosinone. Parliamo di un prodotto che fa parte della storia di questi territori la cui lavorazione risale ai tempi dei romani. I vini realizzati con queste uve hanno fatto la fortuna di tanti piccoli e medi produttori e di numerose imprese che oggi sono conosciute in tutto il mondo, costituiscono un punto di valorizzazione del comparto turistico legato all’enogastronomia perché lo caratterizzano fortemente, basti pensare alle potenzialità del Cesanese nelle zone di riferimento o a quelle del Bellone ad esempio per il Cori Doc. I vini, da sempre, fanno parte dell’identità dei territori dove vengono prodotti e per questo come Confagricoltura Latina e Frosinone, abbiamo deciso di avviare questo progetto con l’obiettivo di accendere nuovamente i riflettori su qualcosa che, voglio ripeterlo, ci caratterizza fortemente soprattutto in un momento in cui, speriamo tutti, il turismo potrebbe riprendere lo spazio che merita nel comparto economico delle nostre province soprattutto dopo la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia. Le imprese, i produttori e l’intero settore enogastronomico – prosegue D’Arcangeli – conoscono perfettamente le potenzialità espresse dal comparto vitivinicolo e da sempre investono su iniziative di sviluppo locale che come Confagricoltura sosteniamo e valorizziamo. Da qui l’iniziativa comune in linea con il nuovo corso della Camera di Commercio di Frosinone e Latina e con l’impegno dell’azienda speciale Informare la cui guida, come noto, è affidata proprio ad un esponente della nostra organizzazione agricola”. Entusiasmo per il progetto è stato espresso anche dai presidenti di Confagricoltura Latina e Frosinone, Luigi Niccolini e Vincenzo Del Greco Spezza: “La scelta di affrontare il tema del rilancio del territorio tramite l’enogastronomia e due eccellenze che appartengono alla tradizione del settore vitivinicolo – spiegano – è in linea con la volontà, già espressa attraverso l’istituzione della Camera di commercio di Frosinone e Latina, di valorizzare queste due province con metodi e percorsi comuni. L’importanza di affrontare le criticità, anche quelle emerse durante la pandemia, con un’idea comune di sviluppo ci aiuta a ricordare il peso, straordinario, rappresentato dal mondo agricolo con migliaia di produttori che ogni giorno lavorano per fare impresa preservando, di fatto, anche la nostra cultura e identità”.

Ne abbiamo parlato questa mattina su Radio Immagine

 

 

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