LATINA – La revoca in autotutela da parte del Comune di Latina della concessione edilizia rilasciata alla Costruzioni Generali per il lotto Via Quarto è certamente una buona notizia, anche se certifica che la gestione della città presenta falle preoccupanti.
Qui infatti non si tratta di valutare l’opportunità di tappezzare le aree più centrali rimaste “verdi” (in realtà in voluto stato di abbandono) di altro inutile cemento; il punto non è più solo criticare le scelte (a nostro avviso molto criticabili) che determinano un’ulteriore caduta della qualità della vita dei cittadini; non è solo questione di dissentire da una politica che pensa alle tasche di pochi e non al bene di molti, come da più parti si fa notare. Qui, la questione è un’altra e riguarda la legalità dell’azione amministrativa e dei professionisti chiamati a certificare atti nella loro funzione di garanzia. E’ di questo che si parla oggi.
Ma allora bisogna chiedersi: che fine farà l’area di Via Quarto? A chi spetta l’onere economico di ripristinare i luoghi, tappando la buca dove si stavano realizzando le fondamenta di un palazzo sproporzionato rispetto agli standard della zona? A chi tocca ricostruire il marciapiede divorato dalla concessione edilizia sbagliata? E a chi ripiantare i due eucaliptus? Non vorremmo che tutto restasse così e che ai cittadini del quartiere restasse il danno e anche la beffa di un’area sventrata, lasciata in abbandono.
Dopo il passo fatto dal Comune, che evita l’onta del sequestro da parte della Procura e la revoca della concessione da parte del Tar (l’udienza era fissata per il 22 gennaio) è su questo che i cittadini devono ottenere garanzie.