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IMPRESE ROSA CRESCONO A LATINA
Donne in campo per prendersi il loro spazio

Laura Brida, presidente del Comitato Imprenditoria femminile della CCIAA di Latina

Laura Brida, presidente del Comitato Imprenditoria femminile della CCIAA di Latina

LATINA – Si avvicina l’appuntamento con l’XI edizione del Workshop Athena organizzato dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Latina e in programma dal 29 novembre al 1° dicembre 2013 presso il Polo Fieristico ex Rossi Sud.

“L’XI edizione di Athena Workshop” ha commentato la presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Latina Laura Brida “ha due obiettivi: da un lato mostrare la creatività e le capacità delle imprenditrici della provincia di Latina attraverso le loro attività, dall’altro individuare tutti gli strumenti che possano supportarne lo sviluppo o che possano favorire l’incremento di imprese al femminile. Ci rivolgiamo pertanto sia alle donne che vogliono fare impresa, che a tutti coloro che vorranno visitare e, perché no, acquistare i prodotti e i servizi in mostra alla ex Rossi Sud”.

Il punto di partenza sono ovviamente i dati riguardanti la provincia di Latina e il Lazio.
Secondo uno studio di Osserfare, l’Osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina “le principali coordinate delle imprese femminili operanti in provincia di Latina offrono in termini strutturali un quadro estremamente positivo per la nostra provincia: con oltre 65 donne, ogni 1.000 residenti a Latina in età superiore ai 15 anni, la partecipazione femminile all’universo imprenditoriale locale si conferma non solo elevata, ma anche nettamente superiore alla propensione a fare impresa rilevata tra le donne laziali e nella media nazionale; infatti, il Lazio mostra un indice di propensione imprenditoriale femminile pari a 54 donne, ogni 1.000 residenti, mentre in Italia l’indicatore si attesta a 58 imprenditrici. Ad ulteriore conferma di quanto appena esposto, con una porzione pari al 27% delle imprese operanti nella provincia, la dimensione dei confini dell’imprenditoria in rosa appare di gran lunga superiore a Latina rispetto ai valori nazionali e regionali (entrambi intorno al 23%)”.

In pratica, le imprese femminili operanti in provincia di Latina, sulla base dei dati del Registro Imprese, sono 15.741, delle quali 13.411 attive (poco più dell’85,%) e registrano un incremento di 130 imprese dall’inizio dell’anno. IL tasso di natalità in crescita al 6,66% (rispetto al 5,54% a settembre 2012) e un tasso di mortalità che si è attestato al 5,83%, anch’esso in crescita tendenziale ma più contenuta. La risultante è la netta accelerazione del tasso di sviluppo dell’imprenditoria in rosa, che raggiunge il +0,83%, oltre il doppio di quanto registrato nello stesso periodo dell’anno precedente (+0,34% il dato a settembre 2012) ed il 20% superiore alla crescita delle imprese maschili (+0,68% il tasso di sviluppo a settembre 2013), che peraltro registrano un significativo rallentamento dei flussi, più contenuti di circa ¼ (+0,91% il tasso di sviluppo nei primi tre trimestri 2012).

Focalizzando l’attenzione sulle scelte settoriali, il mondo femminile dell’impresa risulta maggiormente rappresentato dalle attività commerciali, aggregato che con oltre 4 mila 600 imprese mostra la più elevata numerosità, rappresentando il 30% delle imprese femminili della provincia, in linea con i valori nazionali e regionali. A seguire, il secondo settore per rilevanza numerica è l’agricoltura, a ulteriore testimonianza del significativo ruolo di tale comparto, storica vocazione nella nostra provincia, che assume a Latina connotati dimensionali tali da rappresentare una quota sensibilmente superiore (21%) rispetto alle analoghe risultanze nazionali (16%) e regionali (10%), queste ultime in coda in quanto influenzate dalla maggiore presenza di servizi nella Capitale.

Passando invece al ranking in base al tasso di femminilizzazione , indicatore che depura i dati di penetrazione nei diversi settori economici dalla relativa dimensione e, dunque, restituisce i settori a prevalente presenza femminile rispetto alla componente maschile emerge che le attività che godono del maggior appeal nei confronti del genere femminile sono l’assistenza socio-sanitaria e i servizi alla persona; nel dettaglio si tratta di una serie di attività tradizionalmente femminili (lavanderie, servizi di parrucchiere e di estetista ecc…)., dove la presenza delle donne è circa il doppio di quanto avvenga nel complesso dell’economia; sebbene si collochino a notevole distanza quanto a numerosità rappresentata, assumono connotati femminili superiori alla media anche le attività turistico-ricettive.

Cresce, inoltre, lo “spazio” occupato dalle donne nei settori industriali, tipicamente maschili, in particolar modo nel settore delle Costruzioni (+1,12% il tasso di crescita della componente femminile), a conferma di un trend positivo evidenziato anche nelle precedenti rilevazioni, peraltro in netta controtendenza non solo rispetto alla contrazione registrata per i colleghi uomini (-0,6% il tasso di crescita), ma anche rispetto a quanto rilevato a livello regionale (-0,70%) e nazionale (-0,19%).

Le Forme Giuridiche

Le imprese femminili si caratterizzano per essere, nella maggior parte dei casi, gestite sotto forma di impresa individuale (58,41%) e in misura maggiore degli uomini (51,48%), ma si assiste a un progressivo aumento delle imprese in una forma giuridica più “elaborata”: le formule societarie, a settembre 2013, hanno raggiunto il 41,27% del totale complessivo delle imprese “rosa”, con un tasso di crescita nei primi tre trimestri dell’anno del 4,54% per le società di capitale. D’altronde, proprio queste ultime fanno registrare il saldo positivo in valore assoluto più elevato (+145 unità). Diversamente, continuano a calare le imprese individuali che hanno fatto registrare un saldo negativo di –46 unità.
La tabella successiva raffigura la situazione sopra riassunta al 30 settembre.

L’imprenditoria femminile straniera -Delle 15.741 imprese femminili presenti nella provincia, 986 sono costituite da cittadine straniere, che rappresentano il 6,3% del totale delle imprese femminili, principalmente ripartite tra Commercio (per un totale di 376), Alloggio e ristorazione (121) e Agricoltura (89).

La ripartizione nei primi sei settori replica grossomodo il ranking ottenuto per l’intero universo femminile, sebbene spariscano nella classifica i servizi alle persona, nonostante siano ben rappresentati dalle comunità straniere filippine e romene, sulla base di relazione assolutamente informali.
Diversamente, assumono maggior rilievo tra le straniere, le attività di servizi alle imprese, trattasi infatti di attività di pulizia e servizi di disbrigo pratiche e call center.

 Un ulteriore dato interessante può essere estrapolato esclusivamente con riferimento alle imprese femminili individuali, poiché abbiamo la possibilità di individuare le nazionalità di tali imprenditrici straniere, che peraltro rappresentano la formula organizzativa prevalente (70% la porzione sul totale delle straniere). In relazione alle nazionalità, i Paesi con il maggior numero di imprenditrici sono la Romania, che guida la graduatoria con 117 imprenditrici che rappresentano quasi il 17% del totale delle imprenditrici individuali straniere, seguita dalla Cina (54) e dalla Germania (47).

 

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