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Unioni gay, Antonio e Mario scrivono a Papa Francesco

Garullo e Ottocendo chiedono un incontro per cambiare la storia

Garullo e OttocentoLATINA – Hanno scritto al Papa chiedendo un incontro, confidando nella grande apertura della Chiesa su temi fino ad oggi intoccabili. Antonio Garullo e Mario Ottocento, i due ceramisti gay di Latina sposati da 12 anni in Olanda, che nei giorni scorsi sono tornati a chiedere la registrazione dell’ atto di matrimonio presso lo Stato Civile del Comune di Latina, hanno deciso di non fermarsi.

“Ragazzi e ragazze gay vengono spesso emarginati,  maggiormente nella Chiesa, e questo sinceramente ci appare come un controsenso assoluto”, dichiarano i due che sperano in un cambiamento di rotta. Lo spunto è il Sinodo sulla famiglia che dovrà discutere anche della posizione da tenere nei confronti delle coppie omosessuali. “Noi vorremmo che i nostri nipoti possano sentirsi in famiglia nella società laica come nella comunità eccesiale a prescindere dal soggetto e dal genere del loro amore e della loro unione”.

 

 

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