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Con il cappio al collo su un albero, nuova protesta degli ormeggiatori del Sisto

La regione Lazio in una nota: "Volontà di trovare soluzioni in un quadro di legalità e trasparenza"

Terracina-Fiume-Sisto-ormeggiTERRACINA- Nuova plateale protesta questa mattina di fronte all’ingresso della Regione Lazio sul mancato rilascio di una concessione demaniale lungo gli argini del fiume Sisto. Un ormeggiatore, Amedeo Di Pietra, è salito su un platano di fronte al palazzo della giunta regionale del Lazio e si è legato al collo una corda che ha assicurato ad un altro ramo  e ha minacciato di buttarsi gù. L’uomo che ha 63 anni ed è di Terracina sta manifestando insieme con un gruppo di colleghi contro l’amministrazione regionale. Sul posto è giunta un’ambulanza e due mezzi dei Vigili del fuoco in caso di imprevisti. Dal palazzo della Regione è uscito a parlare con i manifestanti il direttore del dipartimento Ambiente Bruno Placidi.

«L’Agenzia regionale per la difesa del suolo ha commesso una serie di abusi di ufficio nei confronti degli operatori della Asso-Ninfa», sostengono i colleghi dell’uomo. Sempre stando ai manifestanti le loro richieste di rinnovo concessione sarebbero state presentate «nei tempi giusti» nel dicembre 2012. Poi, proseguono «le concessioni sarebbero scadute e altri, nel frattempo, avrebbero presentato domanda per accaparrarsele». Il timore degli operatori di Asso-Ninfa è dunque che altri possano scavalcarli nelle concessioni. 

In merito all’episodio una nota la Regione  ricorda che parte dell’area è stata posta sotto sequestro dalla magistratura un anno fa circa in seguito ad attività di polizia giudiziaria e che l’Agenzia regionale per la Difesa del Suolo aveva ordinato già due anni fa il ripristino dello stato dei luoghi dell’area in oggetto. “Di fronte a questa inottemperanza da parte del soggetto concessionario, l’Ardis  – spiega la Regione – ha espresso un parere idraulico negativo che ha determinato il diniego del rinnovo della concessione. Resta comunque la volontà della Regione Lazio di continuare a ricercare tutte le soluzioni per risolvere la vicenda, in un quadro di legalità e di trasparenza”.

 

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