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IL RIESAME

Un negozio di sport salva Travali e Giordani: scarcerati

I legali: "Con il chilo di cocaina trasportato da Giovannelli non c'entrano"

sentenzaLATINA – Non era una staffetta per il trasporto della droga. I due pregiudicati andavano in un negozio di sport. Il Riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Leone Zeppieri per Angelo Travali e Davide Giordani, i due pregiudicati arrestati dalla Mobile, il 26 gennaio scorso. La decisione è arrivata  nella serata di ieri.  Il Tribunale delle Libertà di Roma ha disposto che gli indagati  dovevano essere rimessi in libertà immediatamente e l’ordinanza di custodia cautelare del GIP annullata per assenza dei gravi indizi di colpevolezza.

I fatti il 26 gennaio scorso alle porte di Latina, intorno alle 18,  quando gli agenti della Squadra Mobile arrestavano tre pregiudicati di Latina, Angelo Travali, Davide Giordani ed Antonio Giovannelli per il possesso di 1 chilo e 100 grammi di cocaina purissima. La droga era custodita nel cassetto porta oggetti dell’Audi A2 condotta da Antonio Giovannelli, mentre la Smart con a bordo il cognato Angelo Travali e Giordani li precedeva. E’ a quel punto che scatta l’intervento della Mobile che considera le due auto collegate tra loro nella classica staffetta utilizzata per il trasporto della droga. Dopo un breve inseguimento le due auto venivano fermate dagli agenti della Mobile e i tre arrestati. Travali e il cognato Giovannelli avevano avuto nel corso della giornata contatti telefonici. Ma a Roma sulla via Aurelia  – secondo la difesa – “erano andati per vedere un negozio di Cisalfa, perché intenzionati ad aprire una attività di articoli sportivi su Latina e che solo per caso sulla via del ritorno avevano incrociato il Giovannelli che non sapevano assolutamente trasportasse droga”.

Giovannelli resta in carcere. Al Gip aveva dichiarato di aver acquistato la cocaina ad Aprilia e di avere il compito di trasferirla a Gaeta in cambio di 500,00 euro. Ha anche scagionato gli altri due arrestati dicendo che con la droga non c’entravano nulla.

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