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Il Gigante Buono, un anno di lotte. Stasera la veglia in Via Quarto

A 12 mesi dall'abbattimento del grande eucaliptus il Comitato si ritrova per non dimenticare

il gigante buono

Prima e dopo

VIA QUARTOLATINA – Stasera tutti in Via Quarto per non dimenticare il Gigante Buono e soprattutto per dimostrare che il Movimento civico nato sulle ceneri dell’albero tagliato un anno fa è vivo e vegeto.  E’ stato un anno lunghissimo per Latina. A guardarsi indietro sembrano dieci. Eppure sono passati solo 12 mesi dall’abbattimento di due eucaliptus sacrificati per far posto ad un palazzo poi bloccato. Ne è nato un Movimento di sdegno, che in pochi mesi è diventato un Comitato di lotta, contro un sistema, quello dell’urbanistica ad personam e della politica in house.

Stasera, martedì 27 ottobre, dalle 21 alle 22 l’appuntamento è davanti al cantiere bloccato, divenuto il simbolo dell’edilizia spregiudicata che si è imposta su quella sana. E’ stata l’ennesima sfida ai cittadini che stavolta si sono ribellati: documenti alla mano, grazie ad un’approfondita opera di studio, è venuto fuori che la concessione per quel palazzo da 5 piani che doveva sorgere in Via Quarto, era illegittima e il Comune, pressato anche da un’inchiesta della Procura, l’ha revocata in autotutela.  E’ stato solo il primo di una lunga serie di fatti che hanno portato alla luce un sistema malsano di pensare la crescita della città, a vantaggio di pochi e a svantaggio della collettività tutta.

“Per la prima volta il cittadino non è rimasto spettatore inerte – commenta uno degli attivisti, Bruno Mucci – Consapevole e determinato, si è impegnato nella lotta contro il dilagante consumo del suolo che avrebbe colpito parchi pubblici e preziose aree verdi presenti in tutta la città, dando vita al più grande movimento di protesta civile e pacifica nella storia di Latina”. E’ questo Movimento che oggi chiama a raccolta la città.

“Se solo avessero immaginato, se solo avessero saputo non credo mi avrebbero abbattuto e dopo un anno sono ancora qui a parlare con voi, per voi. Riverso al suolo, sconfitto e defraudato, osservavo il dolore dei bimbi, lo sgomento della gente. Ho sentito chiare le voci di quanti gridavano:” Ma perché lo hanno fatto, per quale scopo, quell’albero non dava alcun fastidio”….Dava fastidio, davo fastidio, la mia presenza era di ingombro agli interessi di alcuni individui. Persone capaci di dividere il cielo e le speranze in tanti piccoli quadratini in cui far vivere la gente come uccelli rinchiusi in piccole anguste gabbie”, dice il Gigante Buono che oggi parla attraverso il Comitato di cittadini che vuole continui a vivere.

 

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