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Pantanello, il piccolo Parco che vuole mettere Radici nel futuro

Un progetto di Maurilio Cipparone arruola 1400 bambini per farne guide di natura e cultura

CISTERNA – Un parco gestito direttamente da bambini e bambine, ragazzi e ragazze giovanissimi. E’ il progetto di Maurilio Cipparone, vero guru della natura, esperto di parchi, giornalista, divulgatore e regista specializzato, fondatore di Greenpeace e formatore visionario, per l’area rinaturalizzata di Pantanello, alle porte del Giardino di Ninfa.
“Questo è un Parco piccolo, appena 100 ettari, tranquillo, con una natura semplice, molto rilassante e allo stesso tempo ricchissima di specie (nel BioBlitz realizzato nel 2013 ne sono state censite 505). Piuttosto che dedicarlo solo a semplici visite, peraltro periodiche, ho proposto alla Fondazione Caetani di farne un parco unico, caratterizzato”. Sarà, appunto, il primo parco gestito da ranger in erba.

PICCOLI RANGER CRESCONO – “Io li ho chiamati piccole guide di natura e cultura”, specifica Cipparone che attribuisce a ciascuna parola l’esatto peso che ha nell’economia del programma chiamato non per niente “Le radici del futuro”. Un progetto che ha arruolato un baby-esercito: 1428 bambini (dalle elementari alle medie).

Gli aspiranti ranger hanno davanti un percorso di educazione che comincia anche banalmente dall’esperienza sconosciuta a molti di camminare a piedi nudi sull’erba: “Incredibile, ma c’è chi non l’aveva mai fatto prima, quindi la prima cosa è lasciare liberi i ragazzi di entrare in contatto con l’ambiente”. Scopriranno strada facendo che un insetto può non suscitare ribrezzo, che si può osservare un uccello senza farlo volare via, che esistono ancora le farfalle e che hanno tanti colori, e molte altre cose. Potranno anche, come veri ranger, comunicare attraverso una ricetrasmittente. Impareranno ad amare la natura e diventeranno custodi dell’ambiente.

Ne abbiamo parlato su Radio Luna con MAURILIO CIPPARONE

LABORATORI E ATTREZZATURE DA RICICLO – Per fare questo, a Pantanello si attrezza in assoluta economia il materiale necessario ad una scuola di natura: scatole per il trasporto dei cornetti diventano ausili per la riproduzione grafica del paesaggio; cassette della frutta, vengono usate come librerie; pallets assemblati, si trasformano in ottimi tavoli da laboratorio.
“L’idea di questo progetto è forse un po’ folle, ma è nelle cose che questo posto vivrà solo se la comunità vorrà farlo vivere, se sarà coinvolta nella gestione, se lo riconoscerà come bene di tutti e i bambini adotteranno un modello più attento all’ambiente e alla qualità della vita – spiega ancora Cipparone – Vale anche per le risorse necessarie alla gestione: nel rispetto delle regole dei parchi e della Fondazione che è proprietaria di Pantanello, non cerchiamo finanziatori, ma partner ai quali dire: “Decidiamo come costruire insieme il futuro di questo parco”.

13 PERCORSI – I bambini hanno davanti 13 percorsi formativi. Si può studiare da guide, per esempio, imparare a fare il bioblitz (cioè a contare le specie,), diventare esperti nel riconoscere le tracce lasciate dagli animali, oppure imparare a classificare e conservare le piante, o a fare accoglienza nel Parco, a seconda dell’inclinazione di ciascuno. “Il gruppo di oggi lavora per imparare come progettare un sentiero – aggiunge Cipparone che lavora con un mini-team di educatori formato da Angela Tavone e Fabio Collepardo – Devo dire anche che abbiamo una fortuna sfacciata: gli 80 insegnanti di scuola, che portano qui bambini e ragazzi sono davvero eccezionali. Abbiamo formato loro, prima di cominciare il lavoro con gli alunni”.
E poi la natura, si sa, è terapeutica anche per mali più profondi. E allora il volo di un insetto diventa l’occasione per scrivere al ritorno in classe:“Vorrei volare come una farfalla per ritrovare il tempo che ho perso con mio padre”

NELLO SPIRITO DEI CAETANI – “Pantanello insomma – conclude Cipparone – è piccolo parco che ha l’ambizione di divenire “grande”, non per superficie, ma come esempio della cura che si può e si deve avere nel benessere e nell’educazione dei bambini, per aiutarli a divenire classe dirigente di domani, più attenta verso la tutela degli equilibri che sostengono la vita. Un obiettivo che onora la volontà espressa nel proprio Statuto dagli ultimi eredi della storica Casata dei Caetani, che sono stati autentici diffusori di cultura”.

I COMUNI COINVOLTI – Le scuole coinvolte appartengono ai Comuni di Cisterna, Norma, Sermoneta, Latina, Bassiano, Pontinia e Sezze.

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