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Scrutatori, la politica sceglie per la nomina, solo il Comune per il sorteggio

In aula consiliare le operazioni: Fi e Pd bocciano la proposta trasparente del Commissario Barbato

scrutatoriLATINA – La politica boccia la proposta trasparente del Commissario prefettizio del Comune di Latina Giacomo Barbato di procedere alla nomina degli scrutatori per sorteggio. I tre ex consiglieri rimasti in carica nella commissione elettorale, due di Forza Italia, Ivano Di Matteo e Mauro Anzalone entrambi candidati alle prossime amministrative e Aristide Carnevale del Pd, hanno  votato per la nomina a chiamata diretta motivando in vario modo la propria decisione. Le operazioni si sono svolte nell’aula consiliare di Piazza del Popolo.

Saranno  dunque il 75% (117 per ogni membro della commissione elettorale, in tutto 351) gli scrutatori indicati a chiamata diretta dalla componente politica, mentre il restante 25% (119) in quota al Comune sarà estratto a sorte. Come ultima operazione sarà composto l’elenco degli scrutatori supplenti, anche in questo caso si riproporrà la divisione tra nomine dirette e sorteggio.

Mentre la decisione azzurra era attesa, per il Pd il discorso è diverso. Carnevale infatti è andato contro le indicazioni ufficiali del partito, che si era espresso per il sorteggio. Un punto sul quale già in precedenza si erano registrate posizioni discordi tra i dem cittadini. “Sceglieremo disoccupati e studenti”, è stata la motivazione espressa dall’esponente del Pd.  Ha protestato il pubblico presente.

E non mancano i commenti e le polemiche. Brutta pagina per Latina, commentano da Lbc, mentre la Sovrani getta ombre su quanto accaduto in casa Dem.

PD – Il segretario comunale del Pd, Andrea Giansanti, si dice “profondamente amareggiato e sconcertato per quanto accaduto oggi in occasione della seduta della Commissione Elettorale. Il Partito Democratico ha più volte espresso la sua posizione in merito alla nomina degli scrutatori, che deve avvenire tramite sorteggio. Una posizione espressa non solo a parole, ma anche nei fatti sin dalla passata consiliatura, quando il gruppo del PD propose un regolamento in tal senso. Una posizione riconfermata all’unanimità in ogni sede di confronto e a ciascun livello istituzionale anche successivamente, fino ad oggi: tutto il partito condivide la scelta dell’estrazione a sorte.
Prendo atto che il rappresentante a suo tempo indicato dai consiglieri del PD ha ritenuto, a titolo personale, di non seguire l’indicazione ufficiale, agli atti della Commissione. Gli stessi ex consiglieri avevano tutti ribadito la scelta del sorteggio come metodo da adottare per la nomina degli scrutatori. Prendo atto inoltre che l’ex consigliere Carnevale, non essendo iscritto al Partito Democratico, ritiene evidentemente di non dover rendere conto del suo operato al PD e di considerarsi fuori dal meccanismo democratico e di confronto che regola la vita del partito. Il Partito Democratico, con il candidato sindaco Enrico Forte, sta conducendo una strenua battaglia per la trasparenza, per ribaltare la gestione delle destre che in questi vent’anni non ha consentito che il Comune di Latina fosse quella casa di vetro che i cittadini giustamente esigono e meritano. Non ci interessa il fatto che anche gli altri componenti della commissione abbiano nominato per chiamata diretta i propri scrutatori, siamo abituati a non guardare in casa d’altri, ma a considerare quello che accade in casa nostra. Com’è giusto e doveroso, ognuno si assumerà le responsabilità del proprio operato: il Partito Democratico proseguirà senza sosta e senza indugi la lotta affinché vengano cancellate le opacità che hanno imperversato nell’intera gestione amministrativa degli ultimi vent’anni, e la metodologia di selezione degli scrutatori è una delle priorità che affronteremo quando saremo al governo della città, perché possano essere garantite tutte le forze politiche, nel rispetto dei più basilari criteri di democrazia e di pari opportunità.

TREZZA (Calandrini sindaco) – L’ennesimo gioco sporco della politica si è consumato questa mattina in commissione elettorale, la commissione composta da Ivano Di Matteo e Mauro Anzalone (Forza Italia) e Aristide Carnevale (PD), ha deciso di procedere alla nomina diretta degli scrutatori. Solo il Comune rappresentato dal sub-commissario Luigi Scipioni ha proposto il sorteggio. In conclusione: 470 scrutatori saranno nominati direttamente dalle liste dei componenti la commissione, mentre i 118 espressi dal Comune saranno sorteggiati. Per il PD si riapre una questione spinosa. Il partito si è sempre detto a favore del sorteggio, ma Aristide Carnevale è andato contro le indicazioni della dirigenza.
Per il PD si riapre una questione spinosa. Il partito si è sempre detto a favore del sorteggio, ma Aristide Carnevale è andato contro le indicazioni della dirigenza.
Trezza: ancora una volta viaggiano insieme, dopo aver fatto commissariare una città ora si spartiscono anche i posti dei scrutatori, il PD annuncia che Carnevale è andato contro le decisioni della dirigenza, di conseguenza mi aspetto che venga cacciato dal partito immediatamente o questo annuncio sarà l’ennesimo per mascherare un’accordo che va avanti da più di un anno.

SOVRANI – “La purezza programmatica del Partito Democratico si fonda sul concetto empirico dell’ambiguità amministrativa dei candidati fuoriusciti dalle amministrazioni comunali bocciate, ai quali loro (dicono) di contrapporre una trasparenza concettuale verso la quale gli elettori devono rivolgersi. Predicano bene ma razzolano male, in realtà, per usare un detto popolare. L’esito della commissione elettorale che questa mattina si è riunita per decidere in quale modo scegliere gli scrutatori per le prossime elezioni amministrative la dice lunga sulle incongruenze che aleggiano dalle loro parti. Ciò che ripetono da mesi Enrico Forte e compagni (e cioè che non vogliono saperne, di inciuci e ambiguità) ha un retrogusto retorico acchiappavoti. L’antefatto è diagnostico. L’unica commissione sopravvissuta all’uragano del commissariamento, quella elettorale, si riunisce contestualmente all’organizzazione del referendum del 17 aprile scorso sulle trivelle. In quell’occasione Aristide Carnevale (Pd) a sorpresa, invoca la nomina degli scrutatori, nonostante Forte e tutto l’establishment pidiessino di Latina urli ai quattro venti che vuole il sorteggio, volendo evitare che i partiti barattino voti in cambio di favori consistenti appunto nella nomina degli scrutatori. Apriti cielo: il segretario Giansanti, poi Forte, poi tutti i compagni di partito prendono le distanze da Carnevale. Parlano di “incidente nella comunicazione”, di un disguido, attribuiscono qualsiasi responsabilità al pover’ uomo promettendo tuoni e fulmini. Un’azione in contrasto con i vertici del partito avrebbe dovuto, immagino, comportare azioni disciplinari, in omaggio alla purezza invocata dlla Sinistra. Il chiacchiericcio e le minacce lasciano il posto ai tarallucci e vino. Il Pd di Latina va avanti come se niente fosse, continuando attraverso i suoi candidati (due esempi, Cozzolino e Romano) ad indicare nei candidati già presenti sulla scena amministrativa, i fautori dello scempio in cui è caduto il capoluogo pontino. Sta di fatto che questa mattina Aristide Carnevale, dovendo esprimere una sua preferenza fra il sorteggio e la nomina degli scrutatori, ha di nuovo scelto la nomina, nonostante gli anatemi evocati dal suo partito. Due le ipotesi: o era d’accordo con i capi, che hanno chiuso gli occhi inviando in commissione un “sicario”, o ha scelto autonomamente ed in questo caso il partito dovrebbe essere costretto ora a prendere provvedimenti congrui nei suoi confronti. Lasciamo stare poi le scuse di Di Matteo e Anzalone, che hanno parlato di “utilità” delle nomine, di liste non ancora aggiornate (ma perché mi chiedo quelle liste non sono state aggiornate?). Loro due non hanno mai fatto mistero delle loro intenzioni. Quello del Pd è un comportamento che costituisce una premessa interessante, nel caso arrivino a gestire Latina”.

LBC – «Già a febbraio scorso Latina Bene Comune si era espressa perché gli scrutatori addetti ai seggi per le prossime amministrative venissero sorteggiati dall’apposito albo, con la convinzione che il sorteggio fosse la garanzia per l’imparzialità richiesta all’azione di questi “funzionari temporanei”, ma fondamentali per il corretto svolgimento delle operazioni di voto e del successivo scrutinio. Stamattina si è svolta la procedura, inutile dire che la direzione indicata dalla commissione preposta sia esattamente all’opposto». Così i candidati e attivisti di LBC dopo la seduta della Commissione elettorale andata in scena nell’aula consiliare del Comune di Latina. I lavori sono stati aperti dalle dichiarazioni del Subcommissario, che ha informato i presenti che la legge prevede per l’indicazione degli scrutatori sia il sorteggio che la nomina diretta da parte della Commissione preposta, ma che l’Amministrazione, per la parte di sua competenza, optava per il sorteggio e che questa procedura sarebbe stata quella adottata qualora i membri della commissione stessa non fossero stati unanimi nella decisione sul metodo. «Non c’è stato il benché minimo tentennamento nella commissione in questione – raccontano gli attivisti di LBC che hanno partecipato alla seduta – tutti d’accordo sulla nomina diretta!». Le motivazioni addotte per la decisione sono state le più varie: si è passati dal paventato rischio della non accettazione da parte dei sorteggiati, alla possibile incapacità a ricoprire il ruolo, alla volontà di favorire giovani disoccupati e studenti. «Come fa a questa “commissione” – sottolinea il candidato sindaco di LBC, Damiano Coletta – a decidere preventivamente che chi ha scelto di iscriversi nell’apposito albo per fare lo scrutatore, una volta sorteggiato, non accetterà l’incarico o non sarà all’altezza di assolverlo? E per quale ragione sceglie di favorire “giovani” disoccupati o studenti, quando l’iscrizione all’albo è aperta a tutti i cittadini senza discrimine, nè di età né di occupazione? Viene spontaneo pensare che le scelte siano determinate dalla conoscenza e dalla “fiducia” che i membri della commissione ripongono nei loro “nominati”, anche perché, senza nessun ritegno ed in barba alle loro stesse premesse, hanno nominato persone nate nel ’51, nel ‘57, nel ‘60 e via dicendo, alcune delle quali neppure iscritte nell’apposito albo  come prontamente rilevato dai Funzionari comunali».  «Sono queste le premesse per una imparziale, corretta ed adeguata conduzione delle operazioni elettorali? Bisogna vedere adeguata per chi – conclude Coletta – visto che alcuni membri della commissione che indica questi scrutatori sono a loro volta candidati in questa tornata di elezioni amministrative».
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