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giudiziaria

Operazione Tiberio, il gip non scarcera Cusani. Già presentato il ricorso al Riesame

Davanti al giudice oggi l'interrogatorio di due dirigenti ai domiciliari

LATINA – Resta in carcere Armando Cusani. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario che ha sciolto oggi la riserva, dopo l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto giovedì.

Il Gip ha respinto la richiesta degli avvocati difensori di annullare l’ordinanza di custodia cautelare e rimettere in libertà il sindaco di Sperlonga arrestato nell’operazione Tiberio con le accuse di corruzione e turbativa d’asta. Cusani, che si trova attualmente nel carcere di Via Aspromonte, si è dichiarato estraneo ai fatti negando di aver corrotto i due responsabili dell’ufficio tecnico comunale evitando la demolizione degli abusi all’Hotel Tiberio. Quanto a Villa Prato, più o meno lo stesso copione e secondo i difensori non ci sono nemmeno intercettazioni. Secondo il gip il sindaco di Sperlonga inoltre può anche reiterare il reato e inquinare le prove e inoltre il castello accusatorio è rimasto inalterato.

I legali hanno già presentato nuova istanza di revoca della custodia cautelare al Tribunale del Riesame che tratterà il ricorso nei prossimi giorni.

Intanto oggi sono stati ascoltati nell’interrogatorio di garanzia due degli arrestati ai domiciliari nella stessa inchiesta condotta dai carabinieri e coordinata dal pm Valerio De Luca. Davanti al gip Cario sono comparsi i dirigenti dei comuni di Priverno e Prossedi Domenico D’Achille e Gian Pietro De Biaggio che hanno risposto alle domande del giudice e hanno cercato di ridimensionare le accuse, De Biaggio ha presentato una richiesta di scarcerazione accompagnata da una serie di documenti con cui ha cercato di convincere il giudice dell’estraneità alle condotte contestate per la ristrutturazione del palazzo comunale di Prossedi.

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