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“Aiutatemi a liberare mio figlio, Carmine Sciaudone” Appello del padre del 34enne pontino detenuto a Bali

"E' in cella per un equivoco. Spero che le autorità indonesiane capiscano"

https://youtu.be/5R4PDnWK_k8

LATINA – E’ stato in silenzio nove mesi, pagando avvocati e spese di giustizia, confidando in una soluzione della vicenda. Oggi Gaetano Sciaudone, costruttore di  Latina, e padre di Carmine di anni 34, è seriamente preoccupato e ha deciso di rivolgere un appello pubblico e promuovere una petizione per chiedere il rilascio.

Carmine  – spiega l’uomo nella sua petizione su Change.or – dopo un periodo poco piacevole in Italia per vicende personali e familiari partì per BaliArrestato dall’immigrazione il 22 maggio 2016 a bordo dli un barcone su cui era andato per una festa, è stato  accusato, ingiustamente, di lavorare clandestinamente perché sorpreso a riparare un proiettore.

Trasferito in carcere, assolto il 17 novembre 2016 dopo aver subito un lungo e regolare processo, dichiarato libero, nello stesso giorno è stato arrestato e detenuto nuovamente dall’immigrazione di Bali, in attesa di processo di appello, come chiesto dalla P.M. contro il verdetto di assoluzione.

Sono più di nove mesi che Carmine è detenuto e non si sa ancora per quanto e non ci si spiega perché debba essere detenuto, il tutto perché, secondo loro, stava lavorando, quella sera su quella barca. E’ assurdo.

Nella speranza che possa servire, dopo aver pazientemente atteso, ora vi chiedo di sottoscrivere la mia petizione

“LIBERATE CARMINE!”

Gaetano Sciaudone

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