SABAUDIA – Il Parco Nazionale del Circeo forma le prime guide ambientali italiane che saranno in grado di consentire anche ai disabili di vivere pienamente la natura. E lo fa con un corso che vedrà in cattedra proprio i portatori di handicap, che insegneranno a descrivere un paesaggio a chi non può vederlo con gli occhi e a raccontare una storia a chi non può sentirla. Il fatto che sia solo il primo corso in Italia, ci racconta anche lo stato di arretratezza sul fronte dell’accessibilità all’ambiente da parte delle persone con disabilità.
Il progetto-pilota parte a Sabaudia, presso il centro visitatori del Parco, lunedì con la prima giornata di lezione delle sette previste, grazie a Pangea (l’associazione impegnata da oltre 25 anni in azioni di formazione, educazione ed interpretazione ambientale) che con il centro diurno per adulti disabili del comune di Monte San Biagio (gestito dalla cooperativa Diafora in collaborazione con l’APT “Il Sughero”) ha messo a punto una prima proposta di programma didattico del corso che è stato poi integrato dall’ Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche e dalla FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.
“In Italia si fa ancora molta fatica nel concepire strutture e servizi progettati per una utenza allargata, intesa non solo come persone con disabilità, 3.500.000 circa, ma anche per quanto riguarda gli ambienti cittadini e naturali – dichiara Daniele Stavolo, presidente della Federazione Italiana Superamento dell’Handicap del Lazio (Fish), a cui aderiscono 35 associazioni regionali di persone con disabilità
Con il corso nascerà la guida specializzata in Accompagnamento inclusivo: “Perché il patrimonio naturalistico appartiene a tutti e a tutti dobbiamo narrarlo e mostrarlo – spiega Stefano Spinetti, presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche (Aigae) – Poi tocca anche alle istituzioni abbattere le barriere non solo architettoniche ma soprattutto culturali”.