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il 30 giugno

Costumi per il Don Giovanni pensando ai terremotati. Maurizio Galante veste il Festival di Spoleto

Rosso porpora, sete e broccati: "Lanciare un messaggio di ricostruzione anche attraverso l'arte"

LATINA – “La volontà quest’anno è più forte, c’è una grande voglia di lanciare un messaggio di ricostruzione anche attraverso l’arte”. Maurizio Galante pensa al terremoto e, appena arrivato in Italia da Parigi, per le prove generali del Don Giovanni, dedica un pensiero agli sfollati, alle storie interrotte, a chi si fa coraggio ogni giorno tra le macerie. “In una città bellissima, che come tutta l’Umbria ha risentito del terremoto – racconta –  c’è oggi la voglia di continuare, andando al di là della vita di tutti i giorni”.

E’ questo lo spirito che anima la 60° edizione del Festival di Spoleto, che aprirà come nel 2016 con un’opera lirica per chiudere il progetto artistico della trilogia di Mozart/Da Ponte, realizzato in collaborazione con il Ravenna Festival, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e il Teatro Coccia di Novara.

I COSTUMI – Maurizio Galante firmerà i costumi di tutti i personaggi “che sono tantissimi”, dice lui. L’anno scorso erano stati quelli per Le Nozze di Figaro, allestimento che aveva meritato dieci minuti di applausi scroscianti e i commenti entusiastici sul lavoro fatto proprio da Galante per vestire gli interpreti. E ora, eccolo di nuovo, nella sua versione 2017 chiamato a lavorare per l’opera diretta da Giorgio Ferrara, con gli scenografi (Oscar) Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo.

“Quest’anno abbiamo fatto un lungo e meticoloso lavoro d’archivio per studiare i tessuti e soprattutto i colori dell’epoca: broccati, sete che rappresentavano allora, una sorta di biglietto da visita di chi li indossava e stabilivano il censo. Anche il colore stabiliva la classe sociale”. Come il porpora, che, prima di essere prodotto chimicamente, era costosissimo, perché veniva spremuto dalle ghiandole di un mollusco chiamato Murex brandaris. E purpureo apparirà in scena Don Giovanni, il 30 giugno alle 21 per la prima di quest’opera.

Tanto studio dietro i costumi, ma anche la forza illuminante dell’ “happy accident,  che arriva inaspettato e ti fa cogliere un particolare che racconta più di ogni altro, il personaggio”. I costumi nascono anche così, ci ha raccontato il creativo di Latina, Maurizio Galante

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