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Il caso

Emergenza acqua, disagi in mezza provincia. A Formia previsto lunedì un incontro con Acqualatina

Situazione difficile nel sud pontino e poi sui Lepini: a Maenza rubinetti a singhiozzo

LATINA – Mezza provincia di Latina deve fare i conti con la crisi idrica e una serie di guasti che hanno provocato disagi in molti comuni che sono rimasti a secco: nel sud della provincia i comuni di Minturno e Gaeta ieri sono rimasti senza acqua ma sono stati registrati livelli bassi di flusso oltre che a Castelforte e Santi Cosma e Damiano anche nella zona dei Lepini tra Priverno, Maenza e Roccagorga. Acqualatina ha spiegato che “Sono state riparate delle importanti perdite ed è stato eseguito un collegamento straordinario alla rete di Tufo delle utenze residenti nel centro storico, la zona più alta del Comune”. E’ molto seria la situazione sui Lepini: Roccagorga deve razionare l’acqua a Maenza invece a causa della carenza idrica l’acqua manca anche il pomeriggio dalle 14,30 alle 17 e dalle 22 alle 6 per complessive dieci ore.

Intanto per lunedì al Comune di Formia, è stata convocata una riunione a cui parteciperanno amministratori e rappresentanti di categoria. “Quello che serve – sostiene il Sindaco Sandro Bartolomeo – è individuare al più presto soluzioni e correttivi in vista dei mesi più caldi e affollati. Immagino cosa potrà accadere nei periodi di luglio e agosto quando migliaia di persone si aggiungeranno alla popolazione residente. C’è grande preoccupazione per le attività produttive e per il rischio che, in queste condizioni, non si riescano a soddisfare le condizioni minime per un’offerta turistica adeguata. Il problema riguarda tutti: bar ristoranti, alberghi, ogni altra attività in qualche modo legata ai flussi turistici. Spero che dall’incontro di lunedì emergano soluzioni concrete che ci consentano di superare questa fase critica. La riduzione delle piogge ha prodotto un impoverimento delle risorse idriche ma, più di tutto, pesano le inadeguatezze strutturali di una rete che, a detta degli stessi tecnici di Acqualatina, è ormai ridotta a colabrodo. Mi pongo allora una domanda: se, come appreso in questi giorni, Acqualatina chiude il bilancio con quasi 18 milioni di euro di attivo, cosa aspetta a fare investimenti sulle aree più critiche, esposte a continue crisi di approvvigionamento? Il sud della provincia e il nostro Golfo sono sicuramente tra queste – conclude Bartolomeo – e da Acqualatina ci aspettiamo delle risposte”.

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