LATINA – “Ricordiamo lunghe domeniche trascorse in macchina ad aspettare che curasse un paziente o che terminasse un intervento chirurgico. Passavano ore e ore, e poi magari si era fatto tardi ed era tempo di tornare a casa, così addio gita promessa”. Un flash che torna nella mente dei figli Eleonora e Luigi, racconta anche meglio del lunghissimo curriculum, chi era il professor Mattia Pompili. Oggi che una strada di Latina lo ricorda proprio di fronte alla clinica che fondò negli anni ’50, viene voglia di capire meglio perché quest’uomo, considerato pioniere della chirurgia pontina, sia tra i primi ad ottenere il riconoscimento, in una toponomastica che cerca di aggiornarsi per cominciare a narrare, attraverso strade e piazze, anche la sua storia piu’ recente. Era successo con l’Amministrazione Zaccheo e quelle vie Zeppieri, Fratini e Verdesca Zain. Dopo Pompili arriveranno Rita Calicchia e Susetta Guerrini solo per citare le prossime che sono anche le prime donne a cui si è pensato.
Pompili era un un medico vecchio stampo, votato ai suoi pazienti, a quelli che potevano permettersi il lusso di pagare il “dottore” e a quelli che invece erano così poveri da non poter nemmeno mangiare con regolarità. “Lui curava tutti. Si spese per eradicare le malattie endemiche, la malaria e la tubercolosi. Conseguì cinque specializzazioni, fu anche prolifico di pubblicazioni e divenne libero docente di patologia chirurgica presso il Policlinico Umberto I dove operò al fianco del professor Pietro Valdoni capostipite della chirurgia italiana – raccontano Eleonora e Luigi che durante la cerimonia hanno a stento trattenuto la commozione – Tanti pazienti ancora oggi, a molti anni dalla sua scomparsa, mantengono un vivo ricordo di nostro padre, questa strada consentirà di farlo conoscere anche alle nuove generazioni”.
La cerimonia di intitolazione si è svolta sabato 17 marzo.