LATINA – Latina si unisce all’appello dei Comuni che ieri (mercoledì 19 settembre) a Roma hanno partecipato alla riunione della Commissione immigrazione dell’Anci, presieduta da Irma Melini, consigliera comunale di Bari. Fermare il decreto sull’immigrazione proposto dal Governo – è il leit motiv di sindaci e assessori di molti comuni italiani – perché ripropone l’accoglienza in grandi strutture senza valutarne gli effetti locali, un modello – spiegano – che generava problemi di integrazione sia per gli stranieri che per i residenti.
Durante l’incontro infatti è stato esaminato lo schema di decreto immigrazione (la cui approvazione risulta essere all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi), presenti sindaci e assessori di molte grandi città, medi e piccoli Comuni di tutto il territorio nazionale, tra cui Bari, Roma, Napoli, Reggio Calabria, Catania, Cremona, Torino, Palermo, Lucca, Padova, Belluno, Latina, Ancona, Perugia, Campobasso, Rimini, Sassari, Gorizia, Ferrara, Caserta, Cosenza.
“Nel corso della riunione – dichiara Matteo Biffoni delegato Anci all’Immigrazione – è emersa forte e unanime preoccupazione per i contenuti dello schema di decreto, di cui si ritiene che non sia stata effettuata la necessaria valutazione in merito all’impatto immediato e di lungo periodo sui territori, anche in termini di ordine pubblico. La Commissione valuta il nuovo modello di accoglienza che emerge dall’articolato come un chiaro orientamento a favore dell’accoglienza in grandi strutture, tornando alla situazione dell’inizio dell’anno scorso che vedeva la forte concentrazione di migranti anche in piccoli Comuni, condizione che generava problemi di integrazione sia per gli stranieri che per i residenti. Alla luce dell’esito della discussione, chiediamo al presidente del Consiglio e ai ministri, in un’ottica di collaborazione istituzionale, di riconsiderare l’approvazione del decreto e attivare immediatamente un tavolo di confronto con le autonomie locali al fine di valutare con attenzione l’impatto del provvedimento in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori”.