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In tribunale

Latina, prima udienza del processo per i maltrattamenti in Via degli Aurunci. Intervista a una mamma

Tutto rinviato all'8 settembre per consentire alle parti civili di partecipare

LATINA – Ha preso il via oggi in Tribunale a Latina davanti a Gip Giorgia Castriota il processo alla maestra della materna “Sibilla Aleramo” di Via degli Aurunci a Latina, accusata di maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione. I fatti un anno fa quando alcuni genitori che a dicembre avevano chiesto alla maestra spiegazioni, decisero di denunciare  ai carabinieri i loro sospetti. In classe qualcosa non andava per il verso giusto come raccontavano gli atteggiamenti dei loro figli che lasciavano intravedere situazioni di evidente disagio. Le telecamere hanno registrato poi  quello che avveniva in classe, soprattutto nei confronti di alcuni bambini, mentre gli altri piccoli compagni,  impauriti, assistevano a rimproveri e umiliazioni.  La maestra 63enne non è mai più rientrata a scuola,  sospesa per 12 mesi andrà in pensione mentre è imputata nel processo.

Oggi il giudice ha deciso di rinviare all’8 settembre l’udienza per consentire a tutti di partecipare, essendo impossibile in aula rispettare le norme sul distanziamento sociale per il contenimento del Covid: “Siamo circa 50 tra parti civili e parti lese, mamme e papà, e oggettivamente non c’erano le condizioni per andare avanti”, ha raccontato Teresa Faticoni, collega giornalista e autrice di un blog, La Formica Rossa, nel quale ha di recente raccontato la vicenda che ha visto coinvolta la sua famiglia, lei che è mamma di due gemelline che erano in quella classe.

Quando si tratta dei nostri figli siamo tutti più emotivi e più sensibili, ma abbiamo deciso come genitori di affrontare con serenità questo processo. Non chiediamo cose spettacolari, vogliamo solo un processo giusto e che ci si dica che cosa accadeva in quella classe di Via degli Aurunci. Abbiamo visto le immagini registrate dalle telecamere e sono inequivocabili. Quello che abbiamo voluto dire con la nostra presenza di oggi, è che noi ci siamo, siamo al fianco dei nostri figli, con umanità“.

I bambini dopo i fatti erano tornati a scuola: “Quest’anno era cominciato benissimo, eravamo contenti e sereni, la pandemia ci ha bloccato, ma abbiamo un altro anno da fare lì e ci torneremo. Restare è  stato un gesto di fiducia nei confronti dell’istituzione”.

IN QUESTA INTERVISTA IL RACCONTO DI TERESA FATICONI

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