LATINA – Che le specialità relative al cuore, al Goretti, siano eccellenza, è noto da tempo, da quando la Uoc diretta dal professor Francesco Versaci scala le classifiche nazionali ed europee ponendosene ai vertici nel trattamento dell’infarto. Su questa stessa strada, di innovazione continua, si inserisce oggi l’ultima notizia che riguarda il lavoro dell’equipe cardiologica diretta dalla dottoressa Rita Di Rosa. L’Unità di Elettrofisiologia ed Elettrostimolazione dell’ospedale di Latina infatti è il primo centro italiano coinvolto in un progetto pilota che sperimenterà il controllo a distanza dei pace maker: da quelli basici ai più sofisticati. Un’evoluzione ulteriore della telemedicina, già molto utilizzata e sviluppata a Latina, in questo ambito.
Tra i pazienti il cui apparecchio sarà controllato da remoto, ci sarà anche una donna di Sezze di 105 anni. L’ultima, dei 3000 seguiti al Goretti, impiantata appena una settimana fa. “Così eviteremo di farla venire in ospedale in questo periodo”, aggiunge Di Rosa. Sì, perché uno dei primi effetti di questo progetto condotto dall’azienda Biotronic che ha scelto Latina per avviare la sperimentazione, sarà proprio evitare l’accesso in ospedale, in un momento tanto difficile e rischioso, dei pazienti e degli specialist, i bio-ingegneri che seguono l’equipe medica dalla fase dell’impianto in sala operatoria, a quella di programmazione e fino alla fase dei controlli. Faranno tutto da una postazione lontana.
“Siamo molto contenti di essere stati scelti come primo centro italiano per questa sperimentazione che ci pone ulteriormente all’avanguardia. Con il controllo da remoto, lo Specialist potrà tenersi costantemente in contatto con l’equipe medico infermieristica per supportarla nella soluzione dei problemi, riducendo di molto anche i tempi di intervento in situazioni di urgenza. Con questi sistema il nostro Centro potrà controllare da remoto anche portatori di pace maker che si trovano in altre strutture ospedaliere del territorio, dotandole di un apposito programmatore”.
“Questa possibilità di telemedicina applicata ai Pmk è quanto mai attuale – conclude la cardiologa – e utile in questo momento pandemico e il fatto di essere stati scelti come primo centro ad attivarla è segno che il nostro lavoro va nella giusta direzione”.