LATINA – Due truffatori che si spacciavano per broker, sono riusciti attraverso chiamate ingannevoli a rastrellare circa 600mila euro da persone che si sono fidate di loro. Dopo due anni di indagini la Polizia di Stato ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di espatrio a carico di una giovane coppia di italiani residenti in provincia di Latina, emessa dal GIP presso il Tribunale di Torino. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, i due rappresentavano con grande credibilità la falsa proposta commerciale di piani di investimento “sicuri”, inducendo la vittima a registrarsi su piattaforme finanziarie appositamente create. Questi portali simulavano l’esistenza di falsi grafici di fluttuazione degli investimenti, tali da ingenerare nella persona l’assoluta fiducia nella validità dell’investimento.
Sono state le indagini condotte dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Torino, coordinate dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica a individuare la coppia ora indagata che, attraverso telefonate da finti call-center, proponeva a potenziali vittime individuate anche attraverso società di profiling, rendite finanziarie molto elevate a fronte di ingenti versamenti di denaro che in breve tempo trasferivano su conti intestati a società di comodo, con sede all’estero, dopo aver effettuato una serie di operazioni e trasferimenti, anche attraverso wallet di criptovaluta, per ostacolare l’identificazione della provenienza.
Nel corso delle indagini gli investigatori cibernetici hanno individuato le vittime del falso trading, ancora ignare di essere cadute nel raggiro, evitando loro ulteriori conseguenze patrimoniali negative. La fase esecutiva attuata dal C.O.S.C. Polizia Postale di Torino, è stata portata a termine anche grazie alla collaborazione della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Latina.
L’indagine – spiegano dalla Questura di Latina – colpisce uno dei fenomeni economico-criminali più estesi degli ultimi anni in termini di dannosità patrimoniale, che porta con sé il concreto rischio di ricaduta nella truffa delle stesse vittime, spesso ricontattate dai truffatori anche dopo mesi o anni dal primo falso investimento, sotto le mentite spoglie di società di recupero crediti, o di Forze dell’Ordine incaricate di inverosimili restituzioni dirette di denaro, dietro tuttavia il pagamento di fantomatiche imposte.
I CONSIGLI – Al fine di riconoscere ed evitare queste forme di raggiro la Polizia Postale consiglia di
· Verificare che il soggetto che propone operazioni di trading on line sia autorizzato, visitando i siti web della Consob e della Banca d’Italia;
· Consultare la sezione “WARNING AND PUBLICATIONS FOR INVESTORS” dell’ESMA (la CONSOB europea) e verificare se, nei confronti del trader, altre autorità europee omologhe alla CONSOB, hanno pubblicato un avviso agli utenti (warning);
· Verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet;
· Diffidare di broker che offrono un rendimento fuori mercato (prospettando un ritorno economico in percentuali di entità sproporzionata);
· Fare trading con broker e su piattaforme conosciute e di provata affidabilità;
· Non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione.