La crisi dell’ABC continua, con una situazione ormai definita da più parti come “esplosiva”. Dopo ore di riunione della maggioranza convocata dalla sindaca di Latina Matilde Celentano, il fronte politico non è riuscito a trovare un’intesa sul futuro dell’azienda speciale che gestisce il servizio rifiuti nel capoluogo. Il nodo principale resta l’approvazione del bilancio di previsione 2025, la cui scadenza è fissata al 30 giugno: senza un via libera, per ABC si aprirebbe lo spettro concreto della liquidazione.
Intanto cresce la tensione anche sul fronte sindacale. La UGL PSA ha annunciato lo stato di mobilitazione dei lavoratori, con un presidio previsto lunedì 23 giugno alle 11 davanti al Comune. “Non escludiamo proteste immediate e ad oltranza – avverte la sigla – finché non arriveranno risposte vere e concrete”. Ma il fronte sindacale non è compatto. La Funzione Pubblica CGIL di Frosinone e Latina, pur riconoscendo la delicatezza della fase, lancia un appello alla responsabilità, mettendo in guardia contro chi rischia di indebolire l’azienda e aprire la strada a una sua privatizzazione. “ABC è un bene pubblico, patrimonio della città – ha dichiarato il segretario generale FP CGIL, Vittorio Simeone – e va difesa con serietà, non con azioni che alimentano sfiducia e tensioni”. La CGIL chiede l’apertura urgente di un tavolo sindacale unitario dove affrontare dati, numeri e possibili soluzioni, senza derive corporative o politiche.
Dopo la lunga riunione di ieri, consiglieri comunali e sindaco torneranno a confrontarsi nelle prossime ore, ma il tempo stringe. L’incertezza sul futuro dell’azienda – da tempo al centro di polemiche e scontri interni – sta generando forte preoccupazione anche tra i cittadini e gli operatori economici, che temono ulteriori aumenti della TARI e un peggioramento del servizio.
