LATINA- Non tutti sapevano che Alex Marroni fosse armato. E’ questo uno di passaggi più importanti delle motivazioni della sentenza della corte d’Assise d’Appello per l’omicidio di Matteo Vaccaro, ucciso al Parco Europa di via Bruxelles a Latina nel gennaio del 2011. I giudici Lucio Mario D’Andria e Giancarlo De Cataldo (l’autore del libro Romano Criminale) e la giuria popolare, hanno dato un notevole peso alle dichiarazioni spontanee rilasciate proprio da Marroni, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, che nell’ultima udienza ha scagionato di fatto Gianfranco Toselli, Fabrizio Roma, Matteo Ciaravino e Paolo Peruzzi nei cui confronti il reato è stato derubricato da omicidio volontario in morte come conseguenza di altro delitto. La sentenza era stata emessa lo scorso 26 giugno. Alex Marroni era stato condannato a 16 anni di reclusione, sei mesi in più rispetto a Francesco D’Antonio, ritenuto l’ispiratore del delitto. Condanna a tre anni e quattro mesi per gli altri quattro imputati che sono tutti in libertà. Il movente è da ricercare in una violenta lite avvenuta qualche giorno prima nella zona della via dei pub nel capoluogo tra la vittima e il cugino di D’Antonio.