LATINA – Gli arrestati nell’operazione Don’t Touch a Latina costituiscono un’organizzazione criminale che aveva il suo capo in Costantino Di Silvio detto Cha Cha. In 31 pagine i giudici del Tribunale del Riesame di Roma illustrano le motivazioni che li hanno spinti a confermare quasi in toto l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Latina Giuseppe Cario alla vigilia del 12 ottobre quando sono scattati gli arresti dopo un anno di indagini della Squadra Mobile. La Procura di Latina ha visto bene: “Costantino Si Silvio è il capo e interviene a redarguire… e ad attribuire ruoli anche agli accoliti della cosiddetta ala militare”, dicono i magistrati romani confermando la ricostruzione dei pm Spinelli e De Lazzaro.
Gli stessi giudici esprimono dubbi sulla posizione di Natan Altomare, il manager della sanità accusato di estorsione e di essere il promotore di una banda di romeni dedita ai furti, scarcerato. In riferimento alla presunta estorsione compiuta nei confronti del titolare di Progetto Amico il Riesame sottolinea che “gli elementi investigativi devono essere oggetto di approfondimento per verificare la fondatezza dell’accusa”. “Troppo labili” invece sono state considerate le intercettazioni telefoniche per la vicenda dei furti.
A presentare ricorso al Riesame erano stati oltre ad Altomare, Ionel Caldararu, Francesco Falco, Giuseppe Travali, Gianluca Tuma e Davide Giordani.