ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

sanità

Recupero ticket sanitari: interviene la Confconsumatori Latina

Numerosissime le segnalazioni dei cittadini, i punti su cui serve chiarezza

ricette medicheLATINA – Dopo l’invio da parte della Regione Lazio di circa 235mila lettere di avvisi bonari per il recupero dei ticket sanitari evasi relativi agli anni 2009 e 2010, e le proteste dei cittadini, interviene anche la Confconsumatori Latina. “A seguito delle numerosissime segnalazioni che ci sono pervenute in questi giorni – si legge nella nota – possiamo affermare che l’operazione messa in atto dalla Regione Lazio ha generato il caos più totale. Probabilmente non è stato adeguatamente valutato e ponderato l’impatto di tale operazione sulla utenza e sulla gestione delle problematiche che inevitabilmente una operazione massiva di questo genere pone in atto. E’ stato anche precisato che nello svolgimento di tale operazione sarebbe previsto un eventuale margine di errore del 3% degli accertamenti, per i quali è possibile quindi procedere ad annullamento in autotutela”.

Numerosi sono i disguidi che si stanno verificando – affermano da Confconsumatori –  e pertanto chiediamo pubblicamente al Presidente della Regione Lazio Zingaretti di prendere una posizione chiara e precisa in merito alle seguenti disfunzioni:

1. Non è stato predisposto un servizio di call center adeguato. Infatti è assolutamente impossibile chiamare il numero dedicato che risulta sempre essere irraggiungibile.
2. Le lettere non riportano chiare indicazioni in merito alle prestazioni sanitarie e ai farmaci per i quali non si sarebbe pagato il relativo ticket.
3. La Regione ha ritenuto opportuno di predisporre un ufficio fisico per ricevere informazioni posizionato solo a Roma, quando esistono realtà poste a circa 200 km dal capoluogo.
4. Sono state recapitate lettere a soggetti minorenni.
5. Sono stati duplicati e anche triplicati gli accertamenti con maggiorazione di costi di recupero. Infatti sono stati recapitati a singoli soggetti e per lo stesso anno più accertamenti con l’applicazione di € 25.00 ciascuno a discapito del singolo utente.
6. Si è deciso di non predisporre una procedura di rateizzazione.
7. Si è deciso di agire solo dopo 7 anni. “La decisione di non procedere ad accertamenti in tempi congrui è sicuramente poco felice – spiegano da Confconsumatori – Effettuare controlli in tempi adeguati rientra negli obblighi di efficacia e trasparenza della amministrazione pubblica. Decidere di tollerare situazioni di illegalità senza procedere a controlli ravvicinati equivale ad avallare l’illegalità diffusa e far si che il cittadino perda anche la percezione del disvalore sociale dell’azione illecita”.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto