LATINA – “Abbiamo portato a casa un buon risultato dando risposte ai cittadini che le attendevano, ma le indagini non sono concluse”. Il dirigente della squadra Mobile di Latina, Antonio Galante ha illustrato oggi i particolari delle indagini che in otto giorni hanno consentito di spingere a costitursi, Alessandro Zof, il 31enne di Latina accusato del tentato omicidio di Roberto Guizzon e Alessio de Cupis sul lungomare Europa al Circeo. La polizia lo aveva localizzato a Napoli nel giro di ventiquattr’ore dall’episodio, con ogni probabilità era accompagnato nel viaggio e aiutato sul posto da una o due persone sulla quali sono in corso accertamenti.
“Quello che possiamo dire è che sicuramente c’è stato un innesco partito all’interno del locale (l’American Bar) – ha aggiunto l’investigatore che ha lavorato in tandem con i poliziotti del commissariato di Terracina – ma adesso dovremo approfondire con calma i fatti per ricostruire gli scenari che si possono nascondere dietro l’agguato”. Droga? E’ solo un’ipotesi visti i trascorsi di alcuni delle persone coinvolte. Quello che preoccupa qualunque sia il movente, è la disponibilità di armi, sempre più diffusa, che testimonia come la criminalità pontina abbia canali di rifornimento aperti e sia pronta a regolare i conti aperti usando i proiettili. Domani mattina alle 10 l’indagato sarà ascoltato per l’interrogatorio di convalida dal gip Mara Mattioli. Il movente del ferimento sarebbe da ricercare in un diverbio avvenuto all’interno del locale, a poca distanza dai servizi igienici.
Ascolta Galante al microfono di Antonio Bertizzolo