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con Gianmaurizio Foderaro

Neri Marcorè, intervista-spettacolo al Moderno di Latina. Buona la prima

Trent'anni di vita d'artista tra canzoni, imitazioni e letture su misura per Lievito 2016

neri e gianmaLATINA – Trent’anni di vita artistica raccontati in un’intervista-spettacolo tra canzoni, sketch, filmati, letture e imitazioni. Tutto esaurito per Neri Marcorè lunedì sera al Teatro Moderno per la rassegna Lievito. L’attore marchigiano sul palcoscenico di Latina, al microfono di Gian Maurizio Foderaro ha ripercorso le tappe della sua prolifica carriera di artista eclettico, reinterpretando le migliori performance, dagli esordi fino ai nostri giorni condite da racconti di vita. Uno spettacolo nato e cucito su misura per il festival di Rinascita Civile: “Per riflettere con il sorriso, perché Latina ne ha bisogno”, ha sottolineato Foderaro.

Superlativa l’imitazione di Alberto Angela, quella di Gasparri, le canzoni suonate alla chitarra e cantate con una voce che non ha nulla da invidiare ai professionisti della musica, da De Andrè a Bennato, da Lucio Battisti a De Gregori, fino alla divertente parodia di Jovanotti. Un passaggio anche per il dietro le quinte di alcuni programmi tv: come quelli di Serena Dandini  e la conduzione (decennale) di Per un pugno di Libri. Mentre il Neri attore è stato ritratto attraverso alcuni spezzoni scelti dal regista Renato Chiocca.

Sempre misurato, naturalmente divertente, delizioso intrattenitore dalla voce potente, riservatissimo sulla vita privata, Marcorè non ha mancato l’invito alla riflessione sui mali della società attraverso le belle letture tratte da Benni e Presta. In chiusura anche una riflessione sugli immigrati: “Nessuna frontiera potrà fermare il desiderio di vivere una vita migliore, l’unica speranza è l’accoglienza regolata, – ha detto  – e la presa di coscienza che siamo davvero tutti sulla stessa barca”. Poi il congedo con una delle più riuscite imitazioni, quella di Papa Giovanni XXIII: “Quando andate a casa date una carezza ai vostri bambini” accompagnata dalla benedizione finale.

E’ stata una prima quella di “E poi c’è Neri” proposta per Lievito, ma con ogni probabilità non sarà l’ultima. Il format indovinato ci sembra destinato a essere replicato su altri palcoscenici.

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