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Caso di malaria al Goretti di Latina, il professor Mastroianni : “Nessun rischio per la popolazione”

Il dirigente di malattie infettive dell'ospedale: "Qui la zanzara non c'è e l'infezione non si trasmette da uomo a uomo"

LATINA – “La malaria non si trasmette da uomo a uomo e la zanzara che la inocula, qui da noi, è debellata”. Il professor Claudio Mastroianni, dirigente del dipartimento di Malattie Infettive del Goretti di Latina è tempestato di telefonate da quando è emerso il caso del giovane eritreo ospite della Ginestra di Fondi ricoverato prima al Dono Svizzero di Formia e poi trasferito nel reparto specializzato dell’ospedale di Latina. “Ma non c’è alcun motivo di allarme”, dichiara, giudicando eccessiva l’evidenza che il caso ha avuto.

Questi i fatti: il paziente è un ragazzo di 27 anni, un migrante che ha  compiuto il rischioso viaggio dall’Africa con i sintomi conclamati della malaria, febbre e diarrea, arrivando a destinazione in condizioni critiche che ne hanno suggerito il ricovero: “Ma voglio ribadire che non è rilevante assolutamente che sia un rifugiato o un richiedente asilo o un immigrato. Ha semplicemente contratto la malattia in una zona in cui è endemica, non certo al suo arrivo in Italia. Capita anche a molti italiani che, per motivi di viaggio o di turismo, vanno in Paesi in cui la zanzara è diffusa e capita, perché non adottano le cautele necessarie e non fanno la profilassi”.

La questione da sottolineare è che la malaria (malattia seria, la seconda malattia infettiva al mondo per morbilità e mortalità ndr) non è trasmissibile da uomo a uomo: “Il vettore che la trasmette è solo l’insetto e su questo bisogna stare tranquilli, perché in Italia e quindi anche nell’Agro Pontino è azzerata, dunque non c’è nessun allarme”.

E anche il numero dei casi, tra i cinque e i dieci l’anno quelli registrati dagli infettivologi del Goretti, non sono allarmanti. piuttosto lo potrebbero diventare comportamenti umani scarsamente responsaili. I medici si dicono per esempio preoccupati per l’aumento delle cosiddette malattie virali del viaggiatore, che hanno sintomi simili alla malaria: “Parlo per esempio della Dengue – dice Mastroianni -, malattia tipica dei Caraibi, delle Seychelles, delle zone bagnate in genere dall’Oceano Indiano. In questi viaggi occorre prima di tutto  – e come ho già detto  – premunirsi; occorre poi che il medico curante stia attento a riconoscere gli eventuali sintomi e consigli il test se un paziente di ritorno da zone endemiche, presenta febbre. E’ molto importante infatti fare una diagnosi rapida”.

Qui l’audio dell’ntervista a Mastroianni

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