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operazione anticrimine

Latina, la polizia sequestra i beni a Gianluca Tuma

Appartamenti e società per tre milioni di euro. E c'è anche il marchio del Latina Calcio

Al centro la dirigente della Divisione Anticrimine, Annabella Cristofaro

LATINA – Sono stati sequestrati i beni all’imprenditore pontino Gianluca Tuma, 45 anni residente a Latina, coinvolto nell’inchiesta Don’t Touch.  Il provvedimento della Divisione Anticrimine della Questura riguarda beni mobili e immobili per un importo di tre milioni di euro, tra cui appartamenti, locali commerciali, quote societarie, auto e due motocicli. <Sono stati apposti i sigilli anche a posizioni creditizie – fa sapere la Questura in una nota – in diversi istituti di credito e nei confronti di diverse società riconducibili a Gianluca Tuma, nei cui confronti la polizia ha avviato una capillare e minuziosa attività di indagine per dimostrare  in maniera incontrovertibile  come il Tuma abbia di fatto tratto sostentamento e ricchezze da attività illecite manifestando con modalità sempre più elaborate  la sua spiccata capacità non solo a compiere ma anche a organizzare, promuovere e gestire trame criminali, sebbene impegnato a ritagliarsi l’immagine di un rispettabile imprenditore. Ha mantenuto nella maniera più occulta possibile saldi contatti con la criminalità dedita alla commissione di reati particolarmente remunerativi – aggiunge la Questura –  le indagini patrimoniali hanno evidenziato come l’imprenditore e la sua famiglia anche attraverso le varie società, operino con i proventi derivanti da attività delittuose. L’asse immobiliare e finanziario accumulato è in evidente sproporzione con le disponibilità dirette e indirette dichiarate al Fisco. Il patrimonio sequestrato accumulato anche attraverso interposte persone ha interessato: 5 immobili tra cui un appartamento in città, 4 locali commerciali, 3 autocarri, un rimorchio, due auto, due motocicli e quote societarie e rapporti bancari in 14 società. Sono state sequestrate anche le quote (50%) del capitale sociale e del patrimonio della As Campoboario con il vecchio marchio verbale e figurativo della Us Latina di proprietà della società e poi anche il 95% del capitale sociale della Itapan. Alcuni beni sequestrati sono intestati anche alla convivente, al fratello e alla madre a a Giampiero Di Pofi. A giugno è fissata l’udienza in Tribunale che si svolgerà nel contraddittorio delle parti.

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