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gli arresti

Terracina, svolta nell’omicidio del sarto militare: l’uomo prima sequestrato e poi ucciso per soldi

In manette una coppia di Fondi, lui ha 35 anni, lei è la compagna romena di 24

TERRACINA – Svolta nell’omicidio di Terracina,  i Carabinieri hanno fermato nelle prime ore di questa mattina due persone ritenute responsabili  del sequestro e dell’omicidio di Umberto Esposito, il sarto militare il sui corpo è stato ritrovato incaprettato e con un sacchetto in testa in un campo in località Le Fiora a Terracina. Le indagini sono partite dopo la segnalazione dei familiari di Esposito che preoccupati avevano denunciato la scomparsa dell’uomo. Già dai primi accertamenti la vicenda non era apparsa chiara per cui oltre all’attivazione delle procedure previste per la ricerca di persone scomparse, i Carabinieri avevano attivato indagini più approfondite.

I militari hanno ricostruito che Umberto Esposito 10 giorni prima della sua morte si era incontrato a Latina con i due fermati, una donna 24enne di origini rumene ed il convivente, un italiano 35enne di Fondi. Nella circostanza i due indagati avevano sequestrato l’anziano imprenditore, dopo averlo sedato con dei sonniferi, trasportandolo in un luogo, ove è stato trattenuto contro la sua volontà sino al momento della morte. I due quindi si erano appropriati di due bancomat, una carta di credito ed il libretto degli assegni che l’anziano aveva con se, e nei giorni del 14 e 15 marzo avevano effettuato vari prelievi ed acquisti in un centro commerciale di Formia. Poi i due indagati avevano versato in una banca di Fondi due assegni dell’importo di 25.000,00 euro ciascuno estratti dal carnet falsificandone la firma. La negoziazione non era andata a buon fine in quanto la banca li aveva respinti avendo rilevato delle irregolarità nella compilazione. Il 22 marzo la vittima è morta per asfissia meccanica violenta. A quel punto gli indagati si sono disfatti del cadavere.

Agli indagati sono stati contestati i reati di sequestro di persona, omicidio, rapina, falsificazione di titoli di credito ed indebita utilizzazione di carte di credito e di pagamento. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate le abitazioni, i locali e le autovetture nella disponibilità dei fermati. L’uomo è stato associato alla Casa Circondariale di Latina, la donna è stata trasferita nel carcere di Rebibbia a Roma.

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